Tre, cinque.

Mi annoto le ultime discrepanze tra un paese avanzato e noi. Riassunto delle precedenti puntate. Miriam ha una tessera sanitaria scaduta nel 2016. L’ha sempre usata e nessuno le ha mai fatto notare che fosse scaduta. Il rinnovo dovrebbe arrivare automaticamente per posta; se lo saranno mangiato gli alligatori. Miriam associa tutto quanto fa salute ad un incremento dell’ansia verticale e dunque non ha mai fatto caso alla data di scadenza perchè quando ha la tessera sanitaria in mano è ottenebrata.

Un mese fa si inizia a mormorare che per potersi iscrivere alle liste di vaccinazione bisogna avere una tessera sanitaria valida. Per accedere agli uffici finanziari e chiedere una tessera per smarrimento serve lo SPID. Provo a farlo per Miriam ma serve la tessera sanitaria. Siamo in un loop. Per richiedere la tessera sanitaria tramite SPID bisogna avere la tessera sanitaria valida. Il processo si arresta brutalmente. Quasi contestualmente iscrivo mia suocera per il vaccino anti COVID e la procedura prevede che l’utente fornisca le ultime 5 cifre della propria tessera sanitaria. Miriam va in modalità “non mi vaccineranno MAI“.

Chi rilascia la tessera sanitaria ? Sia l’ufficio delle entrate che l’azienda sanitaria locale. Proviamo con l’ufficio delle entrate, on line questo accetta la richiesta e dopo qualche giorno risponde comunicando che la tessera sanitaria è stata emessa ed impiegherà da 15 a 30 giorni per essere recapitata. Considerata la distanza chilometrica tra Roma e Basaluzzo, se la busta contenente la tessera impiega 15 giorni, viaggia alla velocità media di 17 km/ora. Se invece ce ne mette 30, viaggia a poco più di 8 km/ora.

Si potrebbe aspettare che la tessera arrivi a dorso di mulo da Roma, anche se è più probabile che la consegna venga affidata ad un pescatore delle isole Samoa che in canoa percorre il medio ed alto Tirreno. Ma Miriam è in modalità “ti spezzo le braccine se non fai qualcosa ed io col cazzo che vado in un ufficio pubblico a prendermi il COVID” ed allora non potendo attendere oltre, mi reco presso l’ufficio delle entrate per vedere se possono anticiparmi il numero della tessera. Insomma l’hanno emessa loro, sarà su un computer, basta scrivere il codice fiscale ed ecco la tessera in viaggio con il suo bravo numero di 20 cifre (le ho contate). Si, confermano la tessera è stata spedita il 3 di Marzo, ma loro leggono SOLO le ultime tre cifre. Non chiedo tutte e 20, ho bisogno delle ultime 5 cifre, tre non bastano. Mi dicono che la ASL deve sapere il numero, peccato che la ASL non risponde alle email. Mi hanno si dato la tessera temporanea cartacea ma quella prestigiosa di plastica no perchè arriva, appunto, da Roma.

In questi giorni di affannata ricerca ho avuto riscontri telefonici e di persona con funzionari tutti estremamente gentili e collaborativi, sia alla ASL che all’ufficio delle entrate. Dispiaciute di poter essere talvolta di poco aiuto. Alcuni uffici fanno finta di ricevere le domande per posta elettronica, altri invece rispondono per davvero. Non ho provato sentimenti avversi nei loro confronti, mi sono parse brave persone e che svolgono diligentemente e rispettosamente il proprio lavoro.

Nella vita ho due certezze, solo due. La prima è che morirò, non so quando ma alla fine dovrò morire. La seconda è che non metterò mai più piede a Roma. Perchè se ci vado, ci vado guidando un carro armato, ho cercato su e-Bay ma non ne vendono. Dunque niente Roma.

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