Appennini.

Sono capace pure io a far foto ad effetto usando un teleobiettivo. Poi il prato verde e la neve in lontananza sono elementi grazie ai quali si riescono a far foto anche in stato etilico avanzato.

Il Tobbio, 1.092 metri, in cima c’è un quadratino nero che corrisponde ad una chiesetta diroccata, neppure tanto piccola. Si riconosce bene, sono stato in cima, anche se di tutta la gita ricordo soprattutto quando siamo rientrati nel bosco a Voltaggio. Davvero, si vede che ero stanco. Probabilmente ci sono salito anche con la moto da Trial, due glaciazioni fa.

A Sinistra il Giarolo, poi una cresta che termina con il Cosfrone (1.667) e l’Ebro (1.700). Sinceramente, non ho davvero idea di che cazzo di monti siano, ma ho un riscontro grazie al sito tedesco che genera panorami. Ritengo di aver buone probabilità di averli individuati.

E’ il giorno dopo Natale, una giornata tiepida di sole. Ne abbiamo approfittato per una passeggiata campestre. Su precise indicazioni di Miriam, ho appena acquistato su Amazon delle fasce di gomma che Miriam usa quando fa ginnastica. Nella figura c’è la solita gnocca che mostra come funziona. Naturalmente la gnocca, una ventina di anni di età, avrebbe bisogno di tutto fuorchè rompersi i maroni facendo ginnastica per rinforzare chissà quale muscolo. Intanto sorseggio un the, Miriam una tisana drenante. Le piace molto anche con una spruzzata di salsa di soia, di cui lei non è al corrente. Evidentemente quella robaccia che beve è talmente cattiva che la soia non si sente. La prossima volta provo con il curry.

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