Una slavina di foto.

Basaluzzo, 4 Dicembre 2020, nevica. E’ la prima nevicata che prendo a Basaluzzo, ne ho viste altre ma solo quando erano finite da qualche giorno, oppure le ho viste in fotografia. E questa non è neppure una spolverata. Avevo snobbato alcune mappe che prevedevano 30 centimetri al suolo perchè pensavo che sottostimassero la temperatura. Non fa tanto freddo, siamo a cavallo dello zero, la neve non è asciutta come in Colorado, ma è comunque una Signora Nevicata.

Miriam ha avuto un avvio mattutino al fulmicotone nel quale ha previsto che saremmo rimasti bloccati a casa dalla neve al freddo, senza luce e senza cibo per settimane come nel film Il dottor Zivago. Poi però ha creduto quando le ho detto che dopo alcune ore la neve si sarebbe tramutata in pioggia. Hanno chiuso entrambe le autostrade da e per Genova, questo non ha aiutato la paziente a stabilizzarsi, ma l’ho tranquillizzata lanciandole una polpetta con dentro due Tavor.

L’effetto collaterale indesiderato delle nevicate sono le fotografie. Nel 99,9% dei casi le foto delle nevicate sono tutte uguali. Chi le scatta si autoconvince che siano foto di qualsivoglia interesse. Non è così. Quello che segue è un rosario di foto banali con la neve, nemmeno tanta, cadute oggi. Enjoy.

Un cluster di rose, la panchina zen e la pozzanghera
Vista anonima
Il bosco ceduo.
La Q4 e la Q5
La Pozzanghera. Non è ghiacciata, è uno strato di neve che galleggia in superficie.
Altra vista anonima.
La capanna con la panchina zen. Dettaglio.
4 cluster di rose ed altre amenità.
Albero di Natale 2018.
Si nota il giallo delle ultime foglie di un carpino ed il verde dell’erba sotto il cedro piemontese. La foto è così mediocre da essere fastidiosa.
L’ultimo albero arrivato. Sul terrazzo dove è stato per tanti anni si è sicuramente preso delle sventolate terribili sia di tramontana gelata che di scirocco o libeccio. Ha conosciuto sicuramente la neve. Qui è diverso, questa neve in realtà è un toccasana perchè bagna bene sia la zolla che la terra intorno, lentamente.
Si è anche visto un lampo e sentito un bel tuono.
I fili che avevo sistemato per le lucine di natale. Installazione rinviata. Ma perchè si ricoprono di una salsiccia di neve ?
Il pluviometro, scatto classico. Misurati su suolo erboso lontano da ostacoli 20 centimetri puliti di neve.
Vista su giardinetto con acero piemontese bello carico.
La casetta per gli uccellini. Mai visto un uccellino che decidesse di nidificarci, Al massimo ha ospitato un nido di calabroni.
Particolare del cedro di cui sopra.

L’effetto collaterale peggiore delle foto è sicuramente il collage di foto su Youtube. Il mio inevitabile cimento invernale; se non mi uccide il COVID ci pensa la mia insana abitudine.

Epilogo.

Sono le ore 20. Da due ore nevischia e piove leggermente. Lo scirocco in quota ha demolito gradualmente il cuscinetto di aria fredda e si è poco a poco abbassato ma non riesce a scalfire lo strato sottovento agli appennini liguri. Purtroppo la temperatura al suolo tende ad essere sotto lo zero, spero non venga fuori un gelicidio. Per uscire di casa ho già dovuto tagliare un piccolo albero caduto per il peso della neve bagnata, ci sono altri alberi piegati lungo la strada, ho dovuto disseppellire le tre giovani americane – sequoia, redwood e metasequoia, che sono rimaste un po’ compresse sotto la coltre. Incrocio le dita per questa notte, speriamo bene.

This entry was posted in All possible crap. Bookmark the permalink.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *