Luoghi comuni sul covid. Modalità Sfogo ON.

Ferma restante l’approssimazione e il dilettantismo della nostra compagine amministrativa centrale, nonchè quella che io ritengo una evidente malafede, sospetto che la “riapertura” ora sia considerata il minore dei mali. Anzi, sospetto che sia davvero decisa a tavolino, sospetto che siano stati fatti dei calcoli spannometrici su chi ancora si ammalerà e morirà per gli effetti diretti o derivati del COVID.

Il nostro governatore vorrebbe la “zona bianca” dove in pratica si può fare esattamente quel cazzo che si vuole. Boh. Dopo mesi di virus è possibile che venga preferita la strada della riapertura piuttosto che la nuova chiusura proprio in prossimità del natale accettando il rischio, anzi la quasi certezza di una terza ondata di contagi e di morti a Gennaio.

La situazione è ben oltre la nostra capacità di gestire l’emergenza, di programmare gli interventi di aiuto e di sostegno. E allora ? Cazzi nostri; chi vuole evitare il contagio sa come deve comportarsi. C’è chi può essere efficace senza troppe privazioni perchè può lavorare da casa, non ha figli e nipoti, non gliene frega nulla di non vedere gli amici, non sarà mica per sempre, ogni tanto telefona e magari utilizza zoom. C’è chi invece fa un bel sacrificio personale perchè ha figli e nipoti, aveva una vita sociale molto attiva e dunque ha sospeso tutto questo e pesa tanto. Per lavorare deve prendere l’auto o un autobus e deve fare molta attenzione.

E poi c’è la categoria trasversale di chi se ne strabatte l’acciuga e si comporta più o meno come se niente fosse. Questi possono anche avere fortuna e schivare i rischi e passarsela bene, ma si possono ammalare, una grossa parte si fa il COVID senza quasi accorgersene ed infetta amici e parenti facenti parte della stessa catagoria che a loro volta possono infettare amici e parenti e così via. Di tutti questi una parte inizierà a star male, molto male, finirà nel pronto soccorso magari avrà bisogno di ossigeno. Riempirà le terapie intensive. Io che da mesi e mesi non vedo fisicamente nessuno se non per poco tempo, all’aperto ed indossando la mascherina, vado in ufficio con il motorino. Casco per terra, arriva l’ambulanza, mi porta al pronto soccorso che è intasato di gente che ha 40 di febbre ed i denti pieni di residui di noccioline e olive. Mi devono operare ma non sanno da che parte girarsi. Due giorni senza che un medico mi visiti. Mi prendo il covid. Passo due mesi in trazione & terapia intensiva in un corridoio.

Ieri sera in un bar vicino a casa c’era così tanta gente che non si riusciva a passare in auto. Tutti a bere birre e cocktails, zero mascherine. Dopo due mesi esco dalla terapia intensiva. Noleggio uno spazzaneve, di quelli grossi che girano in autostrada. Aspetto l’orario dell’apertivo. Poi arrivo a gran velocità di fronte a questo bar e mi apro la strada come dico io. Persone, tavolini, olive e patatine. Il giorno dopo la mia foto è su tutti i giornali.

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