Quattro giorni di fila a Genova. Perchè bene o male si deve rientrare ed il programma prevede di limitarsi a passare a Basaluzzo solo dei fine settimana che includono parte del Venerdì. Dopo oltre 4 mesi di sfollamento, mi sono improvvisamente mancati gli alberi, la Pozzanghera, poterci camminare intorno senza mascherina. Il silenzio, l’aria pulita. Non pensavo, ma il rientro a Genova è stato tutto fuorchè piacevole. Mi sono sentito svuotato, terminato. Si daccordo, non mi devo assolutamente lamentare. Dico così per dire.
Non è tanto Genova, e non direi neppure i genovesi (oddio… almeno in parte), piuttosto penso sia la “gente” in senso lato oltre che concreto. Cerco di non vederla ma poi vengo anche assalito dalla puzza del traffico e dal fastidio che mi provoca una larga fetta degli auto-motociclisti. Ho già espresso perplessità sulla crescita emotiva di quelli che in moto per moda o chissà quale altra ragione tengono uno o due piedi fuori dalle pedane come se fossero Valentino Rossi o un crossista in circuito. Non riesco a non irritarmi quando ne vedo uno e ce ne sono innumeravoli. Si va bene, ma perchè dovrebbe tangermi se uno guida la moto così ? Nulla, eppure non riesco a non vederli e provare il desiderio di affiancarmi e dir loro le peggio cose. Ieri uno scooterista mi ha superato schivandomi ad una velocità che sembrava fosse inseguito da un Velociraptor. Ma dove cazzo andavi così di fretta ? Ed i pedoni senza mascherina che incroci sui marciapiedi ? Ma siete stupidi o vi sentite migliori di me che la indosso sempre ?
Insomma, dopo essere stato per mesi in isolamento salta fuori il lato più autolesionista di me, ossia io da solo sto sostanzialmente bene. Autlesionista perchè uno più invecchia e più dovrebbe trovare conforto dalla presenza di amici, che poi sono indispensabili proprio negli anni che precedono la morte, in più non abbiamo figli e non credo si possa pretendere più di qualche saltuaria presenza dei nipoti. Miriam invece vuole eccome gli amici ed è lei che gestisce l’agenda. Almeno in tempi normali; oggi chiunque può essere portatore asintomatico o in incubazione, infatti la impossibilità di frequentare gli amici la sta opprimento non poco. Io invece sono al traino della sua vita sociale ed il fatto che negli ultimi mesi abbiamo visto davvero poche volte pochi amici, non mi colpisce più di tanto, anzi ne ho fatto di necessità virtù e sono abbastanza in equilibrio. E mi si seccasse la lingua se ne chiamo uno al telefono. E’ peggio di quanto pensassi, Miriam me lo fa notare talvolta anche senza brandire un coltello. Non so cosa farci, non lo ritengo un pregio e men che mai una virtù, io non credo di essere utile ai miei amici e non ritengo che loro siano contenti di sentire la mia voce, dunque non li chiamo, sto bene anche senza. Però tra i miei alberi, non in un appartamento a Genova.
Comunque mentre scrivo questa cazzate sono a Basaluzzo, è tutto molto verde ed ho programmato domani di tagliare il pratone in modo da uniformare la ricrescita dell’erba. Queste si che sono cose importanti.