Bosco fino allo sfinimento.

Tramonto nel boschetto sotto casa. Un sequenza di foto tra loro molto simili, alcune non sono bene a fuoco, di tutte se ne potrebbe fare a meno, ma così per un po’ ho esaurito l’argomento dei tramonti autunnali.

E già che ci sono, una considerazione per il futuro presidente del mondo. Ieri sera c’era una festicciola di compleanno da amici che gentilmente ci hanno chiesto se volevamo partecipare. Tra adulti e bembini arrivava a contare una cinquantina di persone. La scorsa settimana amici e conoscenti un altro compleanno, 20 persone a tavola. E poi amici che vanno costantemente al ristorante, si vedono in gruppi numerosi, a volte hanno le mascherine, a volte no, vivono la loro vita tranquillamente come se nulla fosse, vanno in palestra, al cinema, aperitivi. Noi siamo al margine di tutto questo; decliniamo inviti con molto dispiacere ma se le condizioni non permettono di essere disinvolti e tranquilli, non ci sentiamo di rischiare. Da quando è finito il lockdown a Maggio, le persone che abbiamo visto si contano sulle dita delle mani, sempre rigorosamente all’aperto fino a quando le condizioni meteo lo hanno concesso. Adesso stiamo ripiombando nella solitudine. Sento un amico, pneumologo, che ci suggerisce prudenza perchè la situazione rischia di precipitare. Ne sento un altro, medico, che invece fa più o meno la vita di un anno fa.

Ma allora viviamo in due universi paralleli ? O per meglio dire, chi vive nell’universo reale e chi in uno inventato, perchè o noi vediamo rischi inesistenti, o tutti gli altri sanno qualcosa che noi non sappiamo, tipo “il COVID è una patacca, di che rischi stiamo parlando ?” E non siamo nemmeno in quella fascia di età che ci permette di sperare in una asintomatologia o in una sintomatologia lieve. Se ce lo prendiamo, potrebbero essere cazzi.

Sapete che c’è ?

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