Sempre più vicini all’equinozio.

Quel bambinone che guida la Casa Bianca ha dichiarato che in Austria ci sono più alberi esplosivi che in USA. Testuale. Allora ho composto un avviso, appeso a due alberi, fatto le foto, pubblicate su Facebook ed Instagram. Ha ha ma quanto sono spiritoso. Ho ricevuto un solo commento da parte di un amico di New York, speravo che le foto diventassero virali, che tutto il mondo ne parlasse, che sarei diventato famoso, ricco, bello, pieno di gnocca che mi vuole conoscere, ne contatto una stupenda, fuggo durante la notte, incontro clandestino ma in realtà è un ex lottatore della ARCI Sumo Val Lemme, maschio, 200 kg ed un alito insopportabile che mi trascina in un bar a cantare il karaoke e mi attacca il COVID.

Dovrei studiare meglio la vita degli alberi. Immagino un contadino dei primi del ‘900, l’aratro viene trainato dai buoi, il resto si fa a mano. Siamo a fine estate, una lunga giornata di sole. Sole che è ormai basso sull’orizzonte, un palmo di mano sopra i prati. Il contadino è stanco, sa che la giornata sta per finire e non vede l’ora che inizi il crepuscolo per rientrare a casa, mangiare, andare a dormire. (Non senza aver prima coperto la moglie per farle fare il quindicesimo figlio, divorato un kg di fagioli, fatto rutti e scoregge in misura da gonfiare un dirigibile)

Comunque, il contadino sta zappando una parte dell’orto, e zappa, zappa. Passa ancora del tempo è c’è qualcosa di strano. Guarda il sole, alza la mano, è sempre ad un palmo sopra i campi. Riprende a zappare. Il tempo passa ma il sole è sempre nell’esatto punto di prima. Il contadino sa che può andare a riposare solo dopo che il sole è tramontato, ma questo non tramonta. Ed egli continua a zappare, è stravolto dalla fatica ed il sole è ancora li, immobile. Mi metto nei panni del contadino.

E poi immagino che gli alberi stiano vivendo una situazione simile; dopo una lunga, calda e secca estate non vedono l’ora di iniziarsi a preparare per il riposo invernale. Ma questa cazzo di alta pressione che insiste su mezza Europa porta ancora temperature diurne simili a quelle di Luglio. Gli alberi, al pari del contadino, continuano a lavorare ma sono stremati, alcuni iniziano ad ingiallire ma hanno anche i getti sempre più gonfi, ci sono anche timide foglioline che spuntano. Vorrebbero l’autunno perchè da una manciata di milioni di anni è così che funziona, ma la termoregolazione segnala che è ancora presto, perchè ci sono 30 fottuti gradi e non è giunto il tempo di pensare al sonno.

Ecco; non so se sia davvero così, gli alberi sono in giro da troppo tempo per lascirsi intimidire da una estate che non vuole finire, per quanto ne so hanno una notevole pazienza e vegetano tranquillamente a velocità ridotta aspettando che pioggia e freddo inizino a farsi sentire.

Ma io, ignorante in materia, non riesco a non pensare che invece ci sia della sofferenza in giro nel bosco, e la patisco. Allora devo documentarmi, devo trovare un libro che mi spiega la vita degli alberi.

Disclaimer. E’ molto probabile che io abbia già scritto le cazzate di cui sopra lo scorso autunno o quello precedente. Mi sto rincoglionendo e siccome la mia routine di cancellazione del passato, al contrario funziona egregiamente, ecco come stanno le cose.

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