Bandiere.

Nel grigiore del seccume basaluzzese, ho sostituito la bandiera italiana, scolorita, con due bandiere nuove di zecca. Una è la bandiera italiana impreziosita dagli stemmi delle quattro repubbliche marinare. E’ anche la bandiera della Marina Militare, ma la cosa non mi interessa, adesso non ricordo se è la bandiera che deve essere messa sulle barche da diporto, ma in ogni caso mi piace di più.

La seconda è la bandiera di Genova. Ai tempi in cui si andava fieri delle proprie bandiere la si poteva esporre senza riserve. Secondo la moda dei revisionisti storici, la bandiera bianca rosso crociata non richiama geste eroiche ma guerre di invasione mascherate sotto la pretesa di avere una valenza religiosa. Di questa ipotesi me ne strapazzo l’acciuga, può anche avere un fondo di verità, ma allora forse tutte le bandiere andrebbero ricondotte ad episodi di violenze e sopraffazione, anche quella della Bocciofila Righese o del Gruppo Canterini Bassa Val Lemme. Non ho appeso la bandiera dell’unione europea, non perchè io sia antieuropeista, anzi, ma proprio perchè di esporla me ne frega meno di un picocazzo.

E così facendo, ossia esponendo bandiere, ribadisco – perchè l’ho già scritto – mi rendo conto e mi pento e mi dolgo di aver infranto qualche regola post comunista che vieta di esporre bandiere di ogni tipo per evitare rigurgiti nazionalisti. Una volta avevo disegnato una bandiera con un buco del sedere in campo bianco. Non la trovo più. Vorrei rifarla ma se scrivo su Google “buco del sedere” di foto ne trovo 10.000 in 0.3 secondi ma guadagno chissà quale flag e per mesi temo potrebbro arrivarmi spam a tema “ano”. Che poi, chissenefrega, quasi quasi la rifaccio, me la faccio stampare e la appendo.

Ieri nel tardo pomeriggio mi chiama il portiere di New York. Ogni tanto lo fa, ci aggiorniamo sul rispettivo stato di salute nostro e delle nostre famiglie in tempo di COVID. Poi mi dice che c’è in portineria un ufficiale del censimento che vorrebbe sapere qualcosa su di me e me la passa. Questa signora mi chiede dov’ero il 1 aprile di quest’anno. Le spiego che ero bloccato in Italia per il lock down, mi domanda in quanti viviamo in casa, indugia, probabilmente sta compilando qualche modulo. Le dico di segnarmi presente perchè so che questo porta soldi delle casse federali alla città di New York, ride ma non commenta. Non so se ha deciso di considerare Miriam e me nel conto degli abitanti di New York, non conosco le regole del censimento, che in USA viene fatto ogni 10 anni. Quando ho ricevuto la telefonata ero dal fornitore di legname e discutevo di panchine. Per non farmi sentire sono corso via come se dall’altra parte del filo ci fosse stata la mia amante pronta a farmi una telesega.

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4 Responses to Bandiere.

  1. roberto says:

    se la bandiera con le quattro repubbliche ha la corona sopra lo stemma è quella della Marina Militare. Poi cambia anche il leone di San Marco. come scrive un poeta (secondo me) “si staglia contro il cielo il tuo simbolo strano, la spada e non il libro hai nella mano”. Comunque complimenti, ben fatto!!

    • admin says:

      Si, ha la corona, che a pensarci bene se è li a rappresentanza della real casa, non è che ne vada pazzo. Bella la prosa, e non avevo mai fatto caso al fatto che il leone brandisce una spada e con l’altra zampa si appoggia ad un libro, immagino sia un libro di ricette e di fai-da-te ricco di illustrazioni.

  2. alberto vaccari/bdoz says:

    io pero un barchino a remi lo vedrei bene attraccato al moletto .. ci potresti passare delle belissme ore a remare anda/rianda o a legger libri portato dalla brezza …. ci metteri anche un bel frigo portatile per tenere in fresco una bottiglia di gavi e farti dei mitici aperitivi !!!!!!!!!!!!!! lo chiamerei ”belin il barchin”

    • admin says:

      Non c’è abbastanza fondo, mi incaglierei immediatamente, squarciando la chiglia ed affondando. Ma in realtà rimarrei inzaccherato di fango, nessuna fine gloriosa da comandante. Niente barca.

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