13.7° e piove.

Sono le 10 di sera ma sono anche a 2000 metri di quota sui monti, ed è assolutamente normale. A Basaluzzo invece ce ne sono 26.2° e siamo più o meno in linea con la curva termica che in condizioni normali rappresenta la perdita di temperatura con l’aumento dell’altitudine e sticazzi in salmì.

Miriam sta guardando in televisione “Virus Letale” con Dustin Hoffman ed una gnocca come co-protagonista. Non so come faccia.

Visti con la lente dei grandi numeri, i morti rispetto alla popolazione mondiale sono un numero poco significativo; quello che nel film non viene preso in considerazione è l’ancor peggiore e devastante impatto sull’economia e sulla vita di milioni di famiglie. E siamo ancora nel mezzo del guado. Distanziamento sociale, attività commerciali chiuse, mascherina, liquido igienizzante, code nei negozi, attività ludiche chiuse a tempo indeterminato. Nel filmetto quando si decide che la durata della pellicola è sufficiente, si trova il vaccino in quattro e quattrotto dopo aver trovato l’ospite, il vaccino si inietta a persone che sputano sangue e dopo un minuto stanno già meglio.

Nella realtà, surreale, cinematografica ma fottutamente reale, ci sono aziende farmaceutiche multinazionali che stanno investendo gigantesche risorse umane ed economiche per trovare un cazzo di vaccino che ancora è lontano a venire, il virus è inarrestabile e nessuno sa bene quanti morti ci saranno ancora e quando potremo riprendere una vita normale e con che modalità.

Nel film inoltre non ci sono i no-vax, non c’è la marea di spazzatura mediatica che racconta tutte le balle possibili ed immaginabili, non ci sono i virologi che vanno in televisione a litigare.

Però ci sono le separazioni tra famigliari, ci sono i pronti soccorsi intasati, i letti nelle corsie, le tumulazioni di massa. Ma non c’è l’OMS che è utile come un dito rotto, almeno non c’è il generale che vuole gettare una gigantesca bomba su una cittadina.

C’è un dibattito politico sia nel film che nella realtà. Ci sono i buoni ed i cattivi, ma alla fine nel film tutto si risolve nel migliore dei modi, nella realtà il peggio potrebbe ancora essere dietro l’angolo, nel film la cosa si risolve nel giro di tre settimane, qui nel mondo reale questa merda è iniziata 9 mesi fa, siamo stati chiusi nelle nostre case per 3 mesi, appena ci hanno permesso di uscire il numero degli ammalati ha ricominciato a salire.

L’evoluzione della malattia, la ricerca di un vaccino e la produzione dello stesso nel film avvengono in tempi cinematografici, nel pianeta reale l’unità di tempo è il mese.

Insomma, non so come Miriam riesca a guardare questo filmetto; la finzione cimenatografica è molto ad effetto, ma la realtà di una epidemia vera è di gran lunga peggiore, quando finito il film ti rimmetti nella vita reale, ci sei dentro fino al collo ed è tutto vero.

Nel frattempo, mentre scrivevo queste insipide e banali cagate e mi sono mangiato uno yoghurt, continua a piovere e sono proprio rilassato, perchè questa pioggia alimenta i fiumi che scorrono nella pianura dove fa ancora un caldo boia.

La “bolla”. Mio padre per molti anni ha lamentato la presenza della “bolla”. Quando gli veniva la bolla, assumeva l’espressione preoccupata perchè si preoccupava tanto della propria salute. Nessuno sapeva bene cosa fosse, un dolore sordo tra stomaco, petto, spalle, un senso di affaticamento e forse di oppressione generale e probabilmente qualche extrasistole e qualche lieve irregolarità di funzionamento del cuore. Mia madre reagiva con una via di mezzo tra prenderlo in giro ed irritarsi. Forse le prime volte che aveva avuto la bolla mia madre lo aveva portato dal medico e gli aveva fatto fare tutti gli esami noti alla scienza medica, e poi li aveva rifatti e rifatti nuovamente. Ma non c’era nessun tipo di problema particolare, dunque mio padre si tranquillizzava per un po’ di tempo. Però inevitabilmente un giorno ritornava la bolla e la trafila ricominciava.

Ebbene in questi giorni ho avuto anch’io la bolla. Ossia ho avuto tutti i sintomi sopra descritti. Io facevo finta di nulla ma pare che mi sia venuta la faccia giallo-verde ed allora Miriam mi ha spedito in farmacia per farmi misurare la pressione. Peccato che causa COVID in farmacia non possono misurare la pressione. Il centro medico è proprio chiuso dallo scorso marzo, c’è il medico di guardia da chiamare cosa che non mi passa proprio per il belino di fare.

Al ritorno ho incrociato la figlia di cari amici con il fidanzato. Cosa fai, cosa non fai, io sono stato respinto dalla farmacia e forse ho la pressione del penumatico di un trattore. Mi ha trovato lei l’apparecchio per misurare la pressione dalla portineria dove ha casa. La prima lettura era a fondo corsa, ero pronto a morire sul posto. Poi le misurazioni successive hanno mostrato valori nella norma. Insomma, ho scopetto di avere la bolla come mio padre ma la pressione è normale, ogni tanto sento il cuore che perde un colpo ma anche questo fa parte del mio DNA, pare sia anche quello nella norma. La norma della bolla.

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4 Responses to 13.7° e piove.

  1. W.E.C. says:

    Le agevolo un esempio di spazzatura, giusto per non lasciarla solo con la visione del film:
    https://www.maurizioblondet.it/capire-limpostura/

    • admin says:

      Ecco appunto una ennesima versione, radicale in un senso, contraria ad altre, radicali nel senso opposto. Forse la verità sta nel mezzo ma non la si può rappresentare come un punto o un trattino, meglio una nuvola agitata da venti contrari. Se cerco di dire qualcosa di vagamente intelligente, mi pare che l’unica a cadere in piedi probabilmente sarà la Cina, anzi forse ha già iniziato a camminare mentre noi si discute sulle discoteche, Francia e Inghilterra si fanno i dispetti, gli USA hanno le presidenziali. Comunque anche Blondet mi sembra salire su un piedistallo ed insegnare a noi bovini come si vive, prendo atto di quello che afferma, non lo contesto e riconosco dei punti condivisibili ma di presuntuosetti apostoli di verità ne ho già sentiti diversi.

  2. Alessandro says:

    Ciao Stefano. Non so se ti ricordi di me: mi hai omaggiato per email di alcune foto tue prese dal righi col teleobiettivo che riprendono la Corsica. Comunque ti volevo rassicurare circa le misurazioni della pressione arteriosa. Se la trovi alta, ma è un episodio che può anche ripetersi, penso che non ci sia niente di male. L’importante è averla entro i giusti valori nella media delle misurazioni. Ma se la pressione la trovi sempre e costantemente alta vai da un cardiologo che saprà interpretare correttamente il perchè ed evenutalmente ti fa fare degli esami. Dico queste cose con amarezza perchè io ho sbagliato, ha sbagliato il mio medico di famiglia ed io, purtroppo, ne ho pagato le conseguenze.
    AleX

    • admin says:

      Grazie davvero per il contributo. Tutti gli anni vedo un cardiologo che mi fa un controllo, ho qualche piccolo elemento di attenzione al cuore e dintorni ma rientrano nella norma delle difformità di natura ereditaria che non rappresentano un rischio e non fanno di me un malato. Ogni anni però il controllo è d’obbligo. Poi faccio altri controlli ivi incluso il notorio dito guantato che mi penetra nel posto più scuro del corpo umano. Infine c’è la parte dei sintomi dovuti a stress, tra i quali devo annoverare la bolla, che spero non sia nulla di particolare. Non oso chiederti le conseguenze dell’accumulo di errori su di te, ma spero adesso tu stia regionevolmente bene. E grazie ancora delle tue indicazioni.

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