Liberi tutti.

Chissà cosa trainava questo piccolo rimorchiatore.

Un serbatoio, un silos, una bombola del gas, un sonar, un siluro, un tubo, uno strumento musicale, un pezzo di ferro a caso, non lo sa neppure il pilota del rimorchiatore, va in giro così da 4 anni ed ancora si chiede cosa cazzo stia facendo.

Non lontano da casa c’è un bar molto frequentato da giovani, vicino una gelateria frequentata da famiglie. Oggi sono passato di fronte con il motorino verso le 5. Le “distanze di sicurezza” inesistenti, le mascherine poche, molti seduti ai tavolini distanziati come le mie balle, altri in piedi. Alla loro età prendersi il COVID non rappresenta un rischio apprezzabile, lo sanno ed hanno ripreso la vita che facevano a Gennaio. Bravi, cattivi, stupidi, giustificabili, incoscienti, giovani, simpatici, discoli ? E se tra questa generazione di potenziali asintomatici o con sintomi appena percepibili si dovesse di nuovo accendere qualche focolaio ? Questi giovinastri poi dopo essere stati al bar ed essersi riempiti di patatine e Mojito vanno a casa dove ci sono spesso i genitori, i nonni, i bisnonni in formalina.

Chi ha deciso la riapertura, queste cose se le è sentite dire sicuramente dai medici, dai virologi. Però si sono sentiti anche dire dagli economisti e studiosi di scienze sociali che siamo immersi in liquidi maleodoranti fino al mento. Ed allora è stato deciso di fare questo esperimento di riapertura, e che il cielo la mandi buona.

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