Sono andato in una farmacia non lontana da dove abita mia suocera, con mia suocera, per ritirare un pacco di medicine prenotato da giorni. Era dal 6 marzo che non guidavo l’auto. Non so se ho infranto i decreti salva Italia, anti contagio. La farmacia non è la più vicina da casa mia e dunque forse non avrei potuto andare fino a Castelletto. E poi ero con mia suocera. Era seduta nel sedile di fronte, forse doveva stare di dietro. Forse indossando la mascherina ed i guanti da sci. Non è residente dove sono io dunque è una estranea, a meno di poter comprovare che io ho sposato la figlia e che da 6 settimane viviamo in tre sotto lo stesso tetto. Ci sarebbe voluta una dichiarazione notarile. Una autocertificazione di tre pagine. Un diagramma a flussi con le persone e le correlazioni. Quella farmacia è il riferimento inalienabile di madre-figlia da anni. Ma la legge prevede la fattispecie di suocera-genero oppure il vigile se ne sarebbe strapazzato il belino ed avrebbe elevato contravvenzione ? Forse avrei potuto nasconderla nel portabagagli. Con l’occasione del viaggio cittadino mia suocera è stata a casa sua a svuotare il frigorifero, vedere la posta, dar da bere alle piante di plastica e far scorrere l’acqua.

Sto osservando una graduale discesa dell’umore e decadimento delle funzionalità emotive di diverse persone. Sui “social” ci si scanna per i più futili motivi; questo è sempre accaduto ma rilevo un incremento delle uscite al vetriolo da parte di persone altrimenti insospettabili. Anche nel mio piccolo ambito familiare e delle conoscenze dirette, ci sono piccoli fenomeni eruttivi improvvisi ed emblematici. Micro fraintendimenti, parole di troppo ed aggettivi superflui che sollevano reazioni sovradimensionate. E’ per questo che io evito accuratamente di intensificare la frequenza delle telefonate, che generalmente in tempi normali sono prossime allo zero, perchè mi accorgo che io sono di un’ottava più altao e non ho il controllo completo della mia lingua, mentre anche le misure standard del si dice non si dice stanno assumendo dimensioni più elastiche.
Ma anche diversi conoscenti/amici stanno iniziando ad avere atteggiamenti imprevedibili, sconosciuti, vagamente ostili e polemici quando, in tempi regolamentari, non ci sarebbe stata la minima increspatura. Dunque riconosco che anche io sono in una fase delicata e meno parlo, meno rischio di attivare attriti che poi potrebbero diventare vere fratture. Non rispondo alle stranezze anche se presumo talvolta involontarie, evito argomenti impegnativi e cerco di superare in volo planato questi tempi di burrasca.
In definitiva, questa fase della mia vita potrebbe portare ad un cambiamento riassumibile in meno salute, meno soldi, meno amici.