Domenica in stand by.

New York, mattina. Miriam è andata a passeggiare nel Parco con una amica. Sono 8 gradi e c’è un bel sole. Io mi rilasso godendo di quel silenzio che in queste ultime settimane è diventato raro. In casa si parla molto del virus, troppo direi. Qui ufficialmente gli Americani sono molto tranquilli ed ostentano sicurezza mentre in Italia i contagi stanno moltiplicandosi. Ieri sera siamo stati a cena da amici. Seconda generazione di cinesi, molti hanno parenti in Cina e fino ad ora nessuno lamenta perdite. Mi faceva notare un ragazzo che è nato in USA ma di genitori che sono tornati a vivere a Pechino, che è vero che le autorità cinesi hanno sottovalutato il problema e si sono mossi con grave ritardo, ma trattandosi di un regime autoritario, hanno isolato e recluso nelle proprie case 80 milioni di cittadini in 24 ore facendo intervenire polizia ed esercito, cosa che solo una dittatura può fare. Da noi in Italia siamo davvero in mano a gente che non sa cosa fare, non sa decidere, non si assume responsabilità, tentenna, lascia passare tempo prezioso. La cosa diventa politica ed assume connotati di destra o di sinistra bloccando tutto quello di utile che si potrebbe e dovrebbe fare.

Noi rientriamo mercoledì, almeno speriamo. Allo stato attuale possiamo aspettarci di tutto. Aeroporti chiusi, quarantena, macarena, prove da sforzo al check in, dirottamenti in aeroporti militari dove veniamo immersi in bagni disinfettanti e cosparsi di alcool.

La strategia familiare prevede che Giovedì io mi vesta come Dart Vader, mi presento all’Unes di Basaluzzo e compro scatolette di tonno, minestre liofilizzate, roba edibile a lunga conservazione e riempo la dispensa. Così se dovessimo sfollare da Genova ci rintaniamo a Basaluzzo fino a che le acque non si saranno calmate. Io pensavo di restare immerso nella Pozzanghera respirando con una cannuccia. Lo ha fatto Woody Allen nel film “Bananas”. Devo ricordarmi però di non uscire e pronunciare la frase “Addio, Imbecilli”.

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