Spavento le cornacchie.

Il Fiat 550 del 1965

Oggi taglio del pratone. Il senso di ordine che segue mi appaga. Impiego 2 ore e mezza andando in seconda marcia veloce. Se l’erba è invece alta e fitta, ossia in tarda primavera, devo procedere in prima veloce o anche quarta lenta, allora ci metto quasi 4 ore. La prima lenta è talmente lenta che se tagliassi il prato così, ci metterei una stagione. La quarta veloce invece permette di fare Genova Ovest – Famagosta in tre quarti d’ora.

Quando tagli l’erba del pratone arrivano un sacco di uccelli a cercare cibo. Storni in estate, adesso cornacchie. Le cornacchie non temono nulla, puoi passar loro a pochi metri con il trattore che non battono ciglio. Allora oggi ho provato a vedere la loro reazione di fronte ad un suono nuovo, un BEEE un po’ rauco a squarciagola. Una comica; ce n’erano due, si sono abbassate di scatto al suolo come se avessero dovuto schivare un proiettile, si sono girate verso di me ed ho avuto l’impressione che pensassero “ma cosa cazzo fa questo idiota”. Ho emesso nuovamente questo grido, non pensando che fosse ad un volume maggiore del trattore, ed invece queste sono volate via come se inseguite da un fulmine. Oppure hanno pensato che il suono venisse da qualche predatore che fa un rumore tipo il mio. Ma un predatore che vuole predare non si mette a far casino mentre sta puntando la preda, altrimenti questa scappa ed il predatore muore di fame. Dunque non hanno pensato fosse un predatore ma un cretino che, in quanto tale, comporta un pericolo.

This entry was posted in All possible crap. Bookmark the permalink.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *