
Durante la mattina scrivo e rispondo a email. Cerco di rintracciare telefonicamente chi mi ha lasciato un messaggio sulla segreteria italiana che dall’estero è quasi irraggiungibile, ho quelle due telefonate rituali di lavoro. In genere Miriam va a pranzo con amiche, oppure va in palestra a rassodare i glutei oppure a fare cose ancora più inutili come andare a farsi fare le unghie o, oggi, il viso. Il termine “facial” ha un doppio significato (possibile che non lo abbia già scritto da queste parti ?) ossia nella versione fashion alle signore viene spalmata una qualche crema che dovrebbe spianare le rughe e togliere una sessantina di anni tutti insieme. Spesso sono creme giapponesi che notoriamente radioattive sono molto efficaci. Alla sua amica ho scritto “Fai bene ad andare con Miriam, a furia di essere ingrugnita sembra sempre di più Charles Bronson, solo più pelosa”. Il significato alternativo è un po’ meno formale, non scendo nei dettagli. Mentre Miriam si fa ricoprire la faccia di quella che io spero sia semplice crema, scendo a fare uno spuntino negli innumerevoli posti dove si trova da mangiare a distanza di due blocchi in tutte le direzioni. Oppure Miriam mi prepara qualcosa prima di uscire.

In alto si può notare un rimasuglio di formaggio (di capra) che avanzava nel frigorifero da giorni. Proseguendo in senso orario, una frazione di zucchino bollito. Zucchino in inglese si dice zucchini. A ore 9 una fetta di breasaola. Di solito la breasaola che si trova da Citarella ha un aspetto molto migliore; questa però aveva degli inserti di sostanza grassa ed un vago sapore di plastica. Miriam ci tiene alla mia salute.
Avendo esaurito la APP lunch, vado a fare una passeggiata nel Parco. Dopo mangiato non andrebbe fatto, anzi le disposizioni indicano che bisogna camminare a stomaco vuoto, ma il pranzo di oggi è stato leggero. Stasera ci concediamo un ristorante dove i giovani vanno per rimorchiare, gli anziani invece si accontentano di mangiare.