Nel 1983 ero a New York. Lavoravo in una ditta che aveva la sede al 99mo piano di una delle tue torri gemelle. Penso di aver già scritto questi dettagli un centinaio di volte, forse duecento.
Anyway, mentre ero qui negli anni 80 andai ad almeno due concerti, uno al Radio City Music hall a sentire Kool and the Gang, c’era una baraonda spaventosa, il fumo delle canne di marjuana era così denso che dopo un’ora di concerto il palco si vedeva a malapena, e non ricordo più nulla.
E poi andai al Madison Square Garden ad un concerto di Elton John.
Esattamente come ieri sera, trentacinque anni dopo.
Elton John, che mia madre chiamava John Elton; quando andai al suo concerto nel 1983 aveva 36 anni, oggi ne ha 71. La mia vicina di sedia veniva dalla Louisiana e si era sposata nel 1980. Abbiamo determinato che Elton John è un void temporale, forse un ologramma. Quando si alza e cammina sul palco mostra la sua età, ha messo su qualche chilo e cammina ondeggiando come se avesse 71 anni. Ma quando si siede alla tastiera del suo immancabile pianoforte, davvero la sua energia è quella di sempre.
Ha fatto il pienone, questo è il suo tour d’addio ma durerà 2 anni, negli USA e Canada terrà un numero imprecisato di serate, una quarantina, leggere la lista delle serate mi fa venire in mente l’accellerato Genova Rapallo, fermava in tutte le stazioni.
Questo invece è Boris Johnson.
Al ristorante dove ho pranzato oggi nessuno se lo filava. Non è la prima volta che vedo personaggi pubblici in un ristorante qui a Manhattan. Tutte le volte che capita, nessuno dei commensali sembra reagire alla vicinanza di un VIP, sembra lo facciano apposta per far vedere che i neworkesi se ne strapazzano la ciolla della gente famosa. Ma il barista oggi sapeva chi è, segno che non è la prima volta che lo vede. Forse viene a New york per trovare la figlia, seduta con lui al tavolo, che frequenta una scuola nell’UES. Mi sono inventato tutto, ma mi sembra una storiella plausibile anche perchè lui è nato proprio da queste parti (non lo sapevo). Di lui ho sentito parlare in Europa, non piace a tutti gli inglesi ed anche la sua somiglianza con il Trump pare non si limiti ai capelli ma riguarda alcuni atteggiamenti politicamente non tradizionali che i due praticano frequentemente.
La sua frase, citata nel profilo, mi sembra eccellente.