Stavo per scrivere che il termine è dialettale genovese e che è una delle tante parole dialettali che non hanno traduzione nella lingua ufficiale. Però ho voluto controllare e pare che invece il termine Magone derivi dal nome in tedesco del ventriglio del pollo.
In alternativa, una seconda teoria anch’essa ufficiosa recita che un certo condottiero di nome Magone Barca, da Cartagine sbarcò a Genova in occasione della II Guerra Punica e la ridusse in macerie tanto che il suo nome finì per descrivere lo stato d’animo che oggi mi è preso passando per la prima volta da Genova Ovest dopo il 14 Agosto, arrivando da Serravalle.
Prima ho visto i cartelli autostradali modificati per nascondere le indicazioni che servivano a chi attraversava il ponte. Poi sono sbucato sulla semicurva dove una volta c’era lo svincolo per immettersi direttamente sul ponte. La rampa è transennata, ma in un modo che non sembra per nulla un cantiere di lavoro, sembra proprio una sistemazione definitiva.
Mi ha messo un po’ di tristezza, di angoscia, mi ha leggermente confuso, lievemente stordito con multipli pensieri accavallati. E vabbè, è la vecchiaia.
Intanto, leggo commenti del crescente partito del “Si al ponte MA…”
- MA prima la magistratura deve trovare i colpevoli ed impiccarli.
- MA prima bisogna cambiare amministratore, soci, indirizzo e partita IVA della società Autostrade ed infine trovare un nuovo gestore.
- MA prima bisogna indire una gara europea, anzi due, anzi 69 gare europee.
Insomma, io non so come mai ci sono così tante persone che di fronte ad una necessità basilare e diretta come un nuovo ponte, si convincono o si fanno convincere che i meccanismi burocratici ed amministrativi pubblici siano prioritari, senza capire che questo approccio farà ritardare la consegna del nuovo ponte di anni ed anni. Perchè, dovrebbero ricordare, siamo in un paese dove un processo può durare un decennio, un contratto pubblico non si può stracciare, una gara può andare deserta 10 volte. Le regole della concorrenza vengono sistematicamente dimenticate, le gare pubbliche sono spesso truccate, i ricorsi durano come la scuola dell’obbligo.
Intanto questo PC sta facendo chissà quali aggiornamenti ed è lento come la fame, bentornato a Genova in pianta semistabile, domani iniziano le scuole, buona fortuna a tutti.
E non dimentichiamo la corruzione, le mazzette, le infiltrazioni mafiose….insomma, i mali endemici di questa nostra classe politica e società “civile”, il nostro cancro inoperabile che impedisce all’Italia di essere un buon e grande paese. Tristezza e sconforto, o per dirla alla Ceccon, pessimismo e fastidio.