La Visione Della Fibra Da Vicino.

Dopo 7 mesi passati respingendo i ripetuti attacchi telefonici di commerciali TIM che mi hanno tartassato i maroni proponendomi un fibra che non c’era, qualche giorno fa dei tecnici hanno passato effettivamente dei cavi di fibra nella mia strada ed oggi è arrivato un tecnico in casa che ha avviato il servizio.

Però;

  1. Di fibra non se n’è vista neppure un centimetro. Siamo sempre serviti dal vecchio doppino di rame dei tempi di Meucci & Bell.
  2. L’impianto fatto dall’elettricista in previsione dell’arrivo della fibra ottica non è servito ad un beato cazzo.
  3. Il tecnico Telecom si è limitato a spostare un cavetto sul mio router ed ha mastrussato in centrale.
  4. La velocità di download è aumentata a circa 30 megabites per secondo, che è sicuramente un grosso miglioramento della semplice adsl che viaggiava, quando di ottimo umore, a 4 megabites.
  5. In teoria posso chiedere l’aumento della velocità a 100 mb per sec, ma prima di causare danni irreparabili al servizio mio e di tutto il quartiere, preferisco non fare la domanda a Telecom e vedere cosa succede nelle prossime settimane.

Insomma, per le strade stanno facendo passare canaline, tubazioni, cavi di fibra ottica. In osservanza a norme vigenti ho passato fibre ottiche in tutta la casa, in tutto il condominio, poi arriva il tecnico che sembra sia il futuro in linea, e mi aumenta la velocità premendo dei bottoni nell’armadietto che c’è in una strada a pochi passi da casa.

Ed inoltre.

Sono sempre più convinto che Via De Gasperi e via Righetti dovrebbero essere presidiati dai vigili costantemente. Talvolta ci sono, ma troppo raramente. Oggi sono stato superato da due maxi-scooter che andavano ad una velocità abnorme rispetto al carattere urbano delle strade in questione. Questi due imbecilli, e tutti quelli come loro, dovrebbero essere interdetti alla guida di qualsiasi veicolo a motore per molto tempo.  Ovviamente li ho ritrovati al semaforo, ed ho avuto modo di osservarne il volto. L’impressione che mi hanno dato è proprio quella di un tizio che guida ad una velocità che è inversamente proporzionale al numero di neuroni disponibili per poter affermare di essere autocoscienti.

Ma a Basaluzzo piove.

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Anche qui.

E me ne strapazzo la ciolla di coloro che possono lamentarsi del fatto che non c’è il sole. Questa pioggia, guardando al mio orticello, arriva al momento giusto, manna per i miei alberi, centimetri per la cisterna di raccolta della piovana, centimetri – spero – per la Pozzanghera.

Infine.

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Dal vivo era molto bello; un temporale con un moderato rovescio di pioggia che evidenziava i diversi profili dei rilievi facenti parte del gruppo del Beigua. Questo è quanto di meglio sono riuscito a fare. Una foto che fa cagare.

 

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