Mypostepay.

Era la carta prepagata che usavo per pagare i fee di siti web e simili, rinnovare domini, questo blog della minchia, acquistare on line fighe di gomma, manette pelose ed ammennicoli simili per la vita di coppia.

Mi sono accorto per caso che scade tra una settimana. Ho cercato di rinnovarla on line, ciccia. Allora sono andato alle poste e quando ho chiesto alla signora e le ho raccontato dei mie vani tentativi sia on line che telefonicamente, ha dovuto sofferentemente alzarsi ed andare a chiedere alla direttrice. Viene risolto che la carta mypostepay non è rinnovabile, muore con la scadenza. Per ottenere l’accredito del saldo bisogna fare una domanda apostillata al consiglio di amministrazione di Poste Italiane che prenderà una posizione alla prossima riunione. Ho deciso di rinunciare ai 95 centesimi di euro che avrebbero dovuto accreditarmi automaticamente non si sa come e dove.

Chiedo se posso fare una nuova carta. La signora mi guarda come se le avessi chiesto di andare al santuario della Guardia in ginocchio e con un cucchiaio di legno nel sedere. Mi chiede carta di identità e codice fiscale. Estraggo la mia nuova carta di identità elettronica e gliela porgo fissandola con sguardo da giocatore di poker, ossia inespressivo come se mi avessero lobotomizzato. “Dovrebbe darmi anche il codice fiscale”, “Il mio codice fiscale è sul retro della mia carta di identità”. La signora mi guarda come se volesse incenerirmi e sa benissimo che non può opporre resistenza perchè è tenuta a ricavare il mio codice fiscale dalla carta di identità, ma il lettore ottico di Poste Italiane non è ancora preparato per leggerlo e dunque lo deve leggere sulla carta scritto in uno dei font più microscopici della storia umana e riportare il medesimo digitandolo a mano sulla tastiera del computer.

Biascica qualcosa del tipo “alla fine non fanno le cose per bene e rimaniamo fregati noi” le chiedo “noi chi, scusi”. La tensione è alta, lei non mi risponde ed io taccio. La procedura di acquisto passa attraverso le domande per l’identificazione dell’utente (cosa fai nella vita e quanto guadagni, hai conti correnti all’estero e da quanto tempi occupi la attuale posizione lavorativa).

Le domande sono talmente del cazzo che la tensione si scioglie in risolini e scuse per la farraginosità della procedura. Firmo sul pad elettronico 7 volte, la macchina si incanta e deve chiamare la direttrice. Come sempre, alla direttrice riesce ciò che l’impiegata di 1 livello non riesce a fare, non per colpa dell’impiegata ma perchè la macchina è stronza.

Alla fine esco trionfante con la mia nuova carta, la fornitura di palline vibranti e gel al sapore di fragola è salva fino alla prossima scadenza. Palline vibranti che introdurrei a centinaia nel culo di coloro che dovrebbero armonizzare gli uffici pubblici e non lo fanno.

 

Per completezza della trattazione, ho cercato su Google “anal balls” ed ho trovato un mare di immagini tra cui scelgo questa. Adesso il Sistema sa che ho cercato una roba del genere ed ha sicuramente messo un flag da qualche parte. Io sono un potenziale acquirente di questi oggetti e per mesi mi arriveranno pubblicità correlate.

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