E’ davvero un segno dei tempi. Oggi rientrando in Italia ho letto in aereoporto un giornale italiano; quando sono in USA mi preoccupo con le politica di la, quando rientro con la politica di casa nostra. Non so chi dei due leader sia meno adeguato a gestire una pubblica amministrazione. Spedirei entrambi sull’Isola dei Famosi. Per sempre. E’ tuttavia un discorso complesso ed il cielo mi scampi dal volerlo approfondire.
Tornando a cose serie ed attinenti, non faccio in tempo a rientrare che, con un tempismo perfetto, la webcam di New York produce uno schermo grigio.
Potrei essere stato io che, inavvertitamente, ho scontrato qualcosa poco prima di uscire e l’obiettivo s’è messo ad inquadrare l’anello di cartone nero che lo circonda. Oppure potrebbe essere stato qualche messaggio siderale che mi arriva, dopo che non ho capito quelli trasmessimi dalle 2 webcam genovesi defunte. Per fortuna ho a disposizione una squadra di SWAT che distrugge l’intero caseggiato ma ha già rimesso a posto la situzione.

24 ore di black-out della webcam di New York.
In coda per l’aereo da Monaco per Genova ho chiacchierato con tre Americani della Pennsylvania che erano anche sul volo da Newark e ci siamo riconosciuti. O meglio, ci siamo trovati per la prima volta fianco a fianco e scambiati due parole di reciproco conforto durante la dantesca coda per il controllo a Newark. Questa volta quelli del TSA chiedevano anche se noi passeggeri avevamo dei “treats” nel bagaglio a mano. Caramelle, biscotti, cioccolatini, le classiche barrette piene di nocciole e pistacchio. Non mi era mai successo. In più la coda era una bolgia perchè c’erano due voli, uno per Francoforte ed uno per Vienna, i passeggeri intrappolati nel serpentone di persone hanno iniziato a saltare le file con la scusa che avrebbero altrimenti perso il volo. In più c’era un volo della SAS per Copenhagen che stava davvero chiudendo e del personale di controllo urlava a squarciagola nello stanzone affollato, rivolgendosi ai passeggeri della SAS chiedendo che si facessero avanti per arrivare subito al controllo. Tutto questo creava molto nervosismo tra gli altri passeggeri. Una signora di lingua francese vicino a me ha cercato di investire un passeggero del volo per Vienna della Austrian Airline utilizzando il carrozzino con annesso bambino. Il bambino non ha capito che la mamma lo avrebbe sacrificato di fronte alla minaccia di perdere qualche posizione nella coda, sembrava l’unico a divertirsi tra la tensione generale e ci siamo fatti le boccacce.
Ci siamo rivisti fianco a fianco in coda al cancello per entrare in aereo a Newark. Con gli altoparlanti hanno chiamato un passeggero per riprendere il passaporto che evidentemente aveva dimenticato su un tavolo o gli era caduto. Dopo un minuto dall’annuncio è arrivata una coppia che sembrava di centometristi sulla linea del traguardo da quanto correvano. Lui soprattutto era paonazzo con la camicia di fuori ed ansimava. Ha preso il passaporto al banco e tornando indietro, ancora stravolto, mi è passato vicino. Non ho potuto che dirgli “That must have scared the shit out of you”, lui ha annuito sorridendo e quelli che hanno sentito hanno riso, tra cui gli Americani della Pennsylvania. Rimanere senza passaporto sul suolo Americano, in aeroporto, di questi tempi, è una circostanza che non auguro a nessuno.
Arrivati a Genova gli Americani erano molto divertiti del tragitto che l’autobus ha percorso da bordo aereo fino all’ingresso dei bagagli. Durata del viaggio; circa 30 secondi. Erano comunque radiosi, sarebbero andati a visitare le Cinque Terre e poi proseguito per la Toscana. Per pudore non gli ho chiesto se avrebbero passato qualche ora a Genova, ma credo di no. Portofino e Cinque Terre sono noti agli Americani, Genova zero.
Tutto questo è davvero poco interessante, me ne rendo conto e non cerco di nascondermi dietro ad un metaforico dito. E poi ho il jet lag e non so che ore siano, dove mi trovo, dove sarò domani.
Altro fondamentale argomento.
Il termometro interno-esterno con sonda della Oregon Scientific si collega con il satellite per aggiustare l’ora, l’ho scoperto solo ora. Fuori sono 13.5 gradi centigradi. Sticazzi.