Nessuno lo conosce. Colpisce l’ovvietà e banalità di questa affermazione, che a ben vedere non è del tutto vera, l’oroscopo infatti funziona quasi sempre, soprattutto quando mi dice che prenderò un sacco di gnocca. Ed ora un’altra frase scontata: “L’America è una terra di grandi contrasti”. Ho studiato un sacco per arrivarci. Basti pensare che le 10 persone più ricche in USA hanno un reddito pari a quello sommato di 200 milioni di poveri sparsi per il pianeta”. Così ho letto.
Mi ritiro nella mia ipocrita obesità mentale e mi paravento con l’ottusità sociale che mi permea per rimanere ingenuamente affascinato da come in questa fettina di un quartiere ex malfamato siano riusciti, nel giro di qualche anno, a tirar su un complesso immobiliare che mi lascia esterefatto e che rappresenta il futuro. Bello o brutto non si sa, ma con sempre più grattacieli e negozi e gente che ci vive, ci lavora, make a living out of it.
Era da sei mesi che non passavo in quel posto ed ho avuto qualche incertezza nell’orientarmi. Qui hanno un presidente che rende perplessi e che ha messo a nudo molti dei problemoni di una democrazia zoppicante, ma una larga fetta del paese ancora produce lavoro dal nulla, generando sostentamento per sempre più persone.
Quel “coso” nel centro diventerà una attrazione mondiale, nel caso in cui ci fosse stato bisogno di altre attrazioni in questa città che lo scorso anno ha visto 63 milioni di visitatori. Si chiama “Vessel”, il Vascello di Hudson Yards (vessel vuole anche dire contenitore per liquidi). The Vessel è stato costruito a Trieste, spedito per nave smontato come un Lego ed assemblato in sito. Un po’ di ricaduta è arrivata anche in Italia.
Ho già scritto queste cose, ne sono certo. Ma la foto sopra è inedita.
Altro argomento correlato.
Se un negozio chiude e sulle vetrine compare un avviso dove si reclamizza la possibilità di affittarlo, è un normale avvicendamento ciclico. Ma quando vedi che sul fronte strada tutti i negozi chiudono ed anche le abitazioni ai piani superiori sembrano disabitate, e non c’è alcun cartello o avviso, è probabile che l’intero stabile, o stabili, stia per essere demolito perchè ci tireranno su qualcosa di più grosso e redditizio. Questo che si vede è il secondo caso in tre anni, però per fortuna l’altezza è limitata ad un piano sopra il preesitente, il castello di ferro è terminato ed ora iniziano a fare le tramezze. A destra del nuovo edificio, sul fronte di una avenue, due ristoranti ed altri negozi sono stati fatti sloggiare ed a breve demoliranno quella costruzione. A pochi metri di distanza stessa cosa ma in grande, verrà costruito un grosso palazzo di servizio al vicino ospedale, uffici ed abitazioni per i parenti dei degenti. Insomma il panorama è in continua evoluzione, le case vengono demolite se al loro posto ci può stare qualcosa di più grosso. Ad un ritmo difficile da descrivere, i proprietari dei terreni mandano via gli inquilini e vendono il volume.
Il catasto urbano di New York è on line. Per ogni costruzione c’è indicata la proprietà, in pianta si vede quanta è la superficie e in che zona edilizia è, dunque in teoria si può risalire al progetto che sarà stato depositato ed approvato. Ma non sono bravissimo a leggere le mappe e le classificazioni e dunque mi vendo la pelle dell’orso dichiarando a Miriam che non dovrebbero tirar su una torre alta 100 piani, ma in realtà mica sono sicuro.
Anche queste considerazioni sono già state riportate in precedenza. Ne sono certo perchè mi sto sempre più rincoglionendo.