La movida.

Sto per scrivere una serie di banalità da primato regionale. Anzi, mi iscrivo al Campionato Regionale Cose Ovvie. Sono stato a cena con amici in un ristorante nei vicoli, questi ultimi da qualche anno paiono essere il centro della movida giovanile genovese. Ma sticazzi; ogni tanto qualche rapina e qualche coltellata ma mi sembra che in generale siano luoghi abbastanza tranquilli. Non andavo in quella parte dei vicoli da un numero imprecisato di anni. Come premessa, posso continuare a dire cazzate ininfluenti e fornire dettagli totalmente inutili per diversi paragrafi. Ad ogni buon conto, il ristorante era di moda, l’ho scoperto andando a leggere le recensioni su Trip Advisor.

Ed ora ecco alcune osservazioni pregne di significati socialmente intelligenti.

  • I giovani di 20-30 anni sono variegati. Quando io avevo 20 anni ci si divideva in gruppi omogenei, per classi sociali direi; tra di noi ci si riconosceva ed annusava per verificare l’idoneità alla tribù. Vestiti e pettinati uguali, stessi discorsi, stesse passioni, molto omologati. Noi si frequentava certi locali, altri gruppi avevano i propri e difficilmente ci si mischiava. Noi eravamo un gruppo medio, poi c’erano i fighi e gli sfigati ai due opposti della catena sociale. Nel ristorante di ieri sera convivevono gomito a gomito fighetti e burinacci. A fianco del nostro tavolo tre giovinastri che sembravano usciti da un film sul Bronx anni 80. Poi abbiamo fraternizzato ed invece erano persone normali. Cazzo, dovete capirmi; se vi vestite come vi vestite e vi ricoprite di tatuaggi ed i capelli sembrano quelli di uno psicopatico, io sono prevenuto, veleggio verso la sessantina.
  • Molte coppie gay. Ai miei tempi non so che vita fecessero ma io non ne conoscevo uno che fosse uno e giammai in un locale pubblico mi ricordo di aver mai visto coppie dello stesso sesso chiacchierare amabilmente al tavolo di un ristorante. Ancora oggi c’è chi li vorrebbe al rogo e chi li adora perchè è politicamente corretto. Quelli che conosco io sono semplicemente persone normali, tendenzialmente sensibili, simpatici e schizzati, vagamente nevrastenici. Io talvolta sono nevrastenico ma eterosessuale.
  • Molti fumano come se non ci fosse un domani. Complice il fatto che ero seduto vicino alla porta di ingresso ho potuto notare un andirivieni di tabagisti, alcuni dei quali sono passati così tante volte da domandarmi se hanno mangiato qualcosa o si sono limitati a fumare una sigaretta via l’altra. La mia generazione è stata decimata dal fumo, moltissimi miei coetanei hanno smesso o ridotto drasticamente le sigarette. I giovani d’oggi o sono cretini oppure le sigarette non fanno più male come una volta. Opterei per la prima ipotesi.
  • Quanta figa. Se dovessi esprimere il concetto di fronte al Consiglio Ecumenico del Righi, direi “le giovani sono tendenzialmente molto curate, di aspetto gentile e piacevole” Anche in questo caso, la memoria va alle tipe che caratterizzavano le mie coetanee di quando avevo vent’anni. Allora non erano così carine. Forse lo stile era minimalista e volutamente sciatto perchè altrimenti era peccato mortale, forse oggi al contrario sono troppo pompate. E comunque erano al 99% delle fighe di legno; io sarò stato sfigato, circondato da amici sfigati, ma il verbo comune era che per dartela bisognava fare una fatica pari alla sommatoria delle calorie bruciate per costruire una piramide egiziana. E poi qualcuna rimaneva anche incinta.

Per tornare al ristorante non lontano da Porta Soprana, il cibo comunque era molto buono e vario, l’atmosfera simpatica e sorprendentemente atipica ed evoluta rispetto al tipico ristorante genovese medio dove le voci del menù e la freddezza dei camerieri  sono completamente prevedibili e ripetute senza variazioni alcune da quando l’uomo cammina eretto.

 

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2 Responses to La movida.

  1. Anonymous says:

    Ste’ mi sembra di capire che ci sei andato solo per la figa!
    ciao-pm

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