Questo è uno dei rarissimi pomeriggi festivi che passo a Genova. Ho una impronta orrenda in memoria dei fine settimana passati a casa durante la mia adolescenza, dunque li evito accuratamente.
Vorrei poter ringraziare un signore che un paio di giorni fa guidava una Panda rossa con la “P” di principiante in via del Carso, direzione Righi. Era una persona visibilmente anziana che conduceva il veicolo ad una velocità non da gran premio ma assolutamente decorosa. Io lo seguivo in motorino ad una rispettosa distanza. Dietro di me arriva uno stereotipo di burino su maxi-scooter. Casco mimetico, scarpe rosse, posizione da gabinetto alla turca. Ad una velocità che pareva fosse inseguito da un’onda di tsumani, mi supera e si piazza ad un metro dal tizio con la Panda.
Il rettilineo giunge alla fine e si presenta un tornante, ergo il signore fa una cosa che in generale tutti fanno quando stanno per impegnare una curva; frena leggermente.
Il cretino che lo segue ad un metro di distanza vive in un mondo suo dove lui ritiene di essere l’unico a percorrere le strade carrabili del mondo, non si aspetta la ovvia manovra del signore ed è costretto ad inchiodare. La sua moto sbanda, lui si scompone e cerca di mantenere l’equilibrio sgambettando a destra e a manca. La sua arroganza motociclistica per un paio di secondi si trasforma in una scenetta da film muto, Buster Keaton. Molto divertente.
Grazie, signore della Panda Rossa, il tizio si è preso un discreto spavento anche se dubito che abbia imparato a mantenere le distanze di sicurezza.