Trippe.

Più si avvicina il Natale e più la mia notte è abitata da sogni orrendi. L’alimentazione non c’entra; sono i fantasmi infantili e adolescienziali che riemergono dal profondo dei miei circuiti neuronali e affiorano nelle fasi REM. Per esempio, devo fare la pipì e mi trovo in posti affollati dove tutti mi vedono. Oppure devo iniziare un lavoro nuovo e sono totalmente impreparato, devo fare qualcosa che non ho capito bene cosa sia ma sicuramente non sono in grado di farla.

Il pattern della mia notte comprende la solita sveglia alle ore 3:30, seguita da una buona oretta di ansie, poi mi riaddormento e mi sveglio verso le 6 con addosso questi sogni del cazzo. Non è detto che arrivi in ufficio avendomi scrollato di dosso queste sensazioni orrende che oscillano tra ansia e depressione. Sono come la forfora, te la scrolli via ma dopo poco ritorna silenziosamente, tu speravi di essertela tolta dalle spalle ed invece è sempre li.

Oggi durante la mattinata sono rimasto di umore scuro-merda, però alle 12 circa è venuto in soccorso un piccolo e banale episodio. Ristorante sotto il mio ufficio. Di fronte al mio tavolino si siedono una coppia ed ordinano. Ai tavoli servono due ragazze gentili e graziose ed una di queste arriva con le comande della coppia. Riconosco due piatti fumanti di trippe. La ragazza posa le due portate sul tavolo e si incanta per un secondo fissando i due piatti con l’espressione che avrebbe avuto se nei medesimi ci fossero stati due topi morti. Disbelief and disgust. Incredulità e disgusto.

Dopo poco la ragazza arriva a portarmi il caffè e non ho potuto fare a meno di chiederle da 0 a 10 quanto le piacciono le trippe. Di nuovo quello sguardo di schifo; è imbarazzata perchè le racconto della sua espressione,  prova quasi a scusarsi ma io ridacchio senza ritegno e le do ragione. Anche a me non piacciono le trippe. Poi mentre bevevo il caffè è tornata spiegando che lei è molto espressiva e non riesce a trattenersi, abbiamo parlato brevemente sul descrivere la mutua sensazione di rigetto verso quelle cose filamentose che vengono dalla pancia o stomaco dell’animale. Spero non abbia inteso che la mia fosse stata una critica, qualcosa tipo “un cameriere-cameriera deve servire le peggiori cagate senza batter ciglio“. Oppure non vorrei avesse pensato che intendevo attaccare bottone. Se domani torno in quel posto per pranzo, le chiedo se hanno ancora le trippe.

Adesso che ci penso, visto che della vacca si mangia tutto, chissà se di nascosto gli intenditori mangiano anche la vagina della vacca ? Forse i ristoranti più tradizionali la servono solo a clienti fidati, mascherandola con nomi di fantasia, il controbasso filetto centrale, in modo che quelli dei NAS non lo vengano a sapere. Ho guardato su Google e sono venute fuori immagini orrende.

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