
Questo acero sta dando una sfoltita alle proprie foglie per ovviare al caldo ed alla mancanza di acqua nel terreno. Una forma di finto autunno, le foglie ingialliscono perchè le radici richiamano la linfa come succede all’approssimarsi dell’inverno. Resteranno – SPERO – foglie sufficienti per garantire la sopravvivenza all’estate che si annuncia ancora lunga e torrida. E’ successo anche lo scorso anno e ne ho per il cazzo di andare a vedere se ho scritto le stesse belinate – inventate di sana pianta, tuttavia plausibili. Succede ad altri aceri. I carpini invece stanno soffrendo ben di più, prevedo che 4 (su dieci di quelli in osservazione) non supereranno l’estate, nonostante le innaffiature che più di tanto non possono essere generose perchè l’acqua va risparmiata e ci sono tante altre piante da mantenere. Le querce invece sembrano non patire, tutte tranne un paio davvero in difficoltà.
Le quattro Carpe riunite. Oggi una bianca era di nuovo scomparsa, si nasconde tra le piante, devo studiare meglio il comportamento dei pesci perchè anch’io starei nel verde tutto il giorno ma prima o poi devo uscire per mangiare qualcosa.
Sono tornati i cinghiali. Hanno fatto un sondaggio nella sponda emersa ma poi evidentemente hanno desistito per ragioni che mi sono ignote, probabilmente ritorneranno forse con intenzioni più determinate per vedere se sotto la ghiaia e la terra ci sia un cazzo di tubero.
Altre notizie; sinergie. Il mio braccio che occasionalmente prude all’inverosimile mi porta a cercare rimedi surrogati. Oggi mi sono comperato il Vagisil. Non so se ha funzionato, è presto per cantare vittoria, pare che alle vagine faccia bene. Uso anche l’acqua ossigenata e la candeggina con risultati scadenti. E questa sera durante la dose di innaffiature sono stato assalito dalle zanzare. Mi ero irrorato gambre, braccia, collo e faccia di Autan ma le bagasce pungono anche sotto le maglietta ed ora ho la schiena che credo sembri il negativo di una foto del cielo notturno.
Oggi in un bar verso Alessandria, mentre mangiavo un brioche del 1975, ho sentito un abitante locale che asseriva che fino a Settembre non cadrà una goccia di pioggia. Avrà avuto una settantina di anni, la faccia raggrinzita e la schiena piegata probabilmente da decenni di lavoro nei campi. Non credo fosse un ex giocatore della squadra di Polo perchè sembrava sicuro del fatto suo. La gufata non mi ha affatto messo di buon umore; ho cercato di colpirlo con un canestrello bio ma i suoi amici mi hanno fermato prima che potessi commettere una sciocchezza.
In questo momento sono nel soggiorno, la finestra dotata di zanzariera è aperta ed il canto dei grilli mi ricorda di quando ero bambino. Più o meno. Questa mattina c’era un po’ di rugiada sul prato:

Oggi alle 20:30 c’erano 30.3 gradi. Adeesso che ne sono 26.2

