220 centimetri di palo in nera vetroresina, ma circa 50 saranno ad un livello più basso della attuale posizione perchè la sbiliguda insomma ne ho per l’acciuga di spiegare, un metro e mezzo buono di guadagno di altezza che dovrebbe consentire una migliore visuale della città vista verso levante.

Ci sono ancora alcuni elementi da far quadrare e da sistemare, ma buona parte del lavoro è stato fatto ed ho solo un taglietto in un dito, tradotto in altri termini, un successo di sicurezza sul lavoro.
Il fissaggio del palo al tetto sarà un successo perchè ho trovato il sistema giusto da Pistone, ci vado da quando avevo 14 anni, una garanzia. Il fissaggio della webcam al palo invece mi rende ancora un po’ perplesso. La mobotix vende un supporto apposito per pali ed è una roba totalmente teutonica, chiaramente ideata da un ingegnere tedesco perchè probabilmente supererebbe indenne uno tzunami, piuttosto che cedere si porterebbe dietro il tetto e la stessa casa. Purtroppo però lo stesso tetto non lo reggerebbe, è costruito in acciaio e pesa una tonnellata, è talmente pesante e voluminoso che modifica il magnetismo terrestre e rischia di deviare il pianeta fuori dalla sua orbita. Viaggia come carico speciale solo di notte. Non va bene. La mia versione per contro impiega materiali bio e umili come il legno e delle viti in ferro dolce, quello che arrugginisce in meno di un minuto da quando inizia a piovere. E’ un chiaro esempio di fai da te con poco studio e molto spera-in-Dio, ma conto su una durata decorosa prima che il tutto si disgreghi mandando la Webcam direttamente al Porto Antico in volo durante una tramontanata.