Mangio troppo.

Sabato sera eravamo ad una festa per i 60 anni di un amico. Molte persone simpatiche, ottimo buffet (credo). Ma il DJ ha infilato a tradimento quella mostruosa canzone di Raffella Carrà in versione disco/house che non posso nominare. Già ballare musica disco mi lascia alquanto perplesso, da sempre. La mia soglia del ridicolo è bassissima e posso al più ritmare la musica con un piede, perchè la musica moderna ritmata non mi dispiace. Ma ballare proprio no, non fa per me e poi adesso ci sono tutte quelle canzoni in spagnolo, ne hai ascoltata una, le hai ascoltate tutte. Per fortuna i miei amici coetanei hanno superato la pulsione a prodursi nel trenino al suono di qualche ubriaco che urla una banal-canzonetta tipo “andale andale andale baila baila baila” senza ritegno.

Durante il trascorso fine settimana pensavo di aver raccolto una buona quantità di annotazioni abbastanza idiote da essere riportate qui. Me le sono dimenticate tutte, ad eccezione di quelle relative al mio intestino. L’ultimo pasto vero per me è stato Venerdì alle 12, poi il mio sistema digerente è andato in tilt. Durante le 72 ore successive ho complessivamente mangiato un totale di 3 yoghurt, un paio di salatini, quasi un intero pacchetto di crackers, un po’ di prosciutto e mezzo piatto di riso in bianco. Mi si è svuotato addosso l’alvo improvvisamente, senza preavviso e senza che io lo volessi, per tre volte, di cui una mentre dormivo. Insomma m’è venuta una sorta di influenza intestinale di quelle che non avevo da tempo. Qualcosa di simile mi era capitato in un villaggio delle montagne del Perù una quindicina di anni fa. La sera avevo mangiato una minestra con pezzi di carne pelosa che poteva essere cane. Miriam la mattina dopo mi aveva posteggiato in una camera di un alberghetto ed era andata in escursione lasciandomi con una boccetta di Bimixin. Quando era tornata la sera sbiancò perchè le raccontai che, pensando che la minuscola boccetta e le piccole pastiglie in essa contenute fossero omeopatiche, le avevo prese tutte. In teoria avrei dovuto rivedere il gabinetto dopo 3 anni. Si, questa informazione fa cagare.

Adesso sono in ufficio. Ho districato il caos di e-mail del lunedì mattina facendo alcune cose e rimandandone altre più complesse. Ho perso quasi tre kg ma mi sento sempre un budego ed in compenso penso di avere la pressione a zero. E comunque mangio troppo; evidentemente ho risorse in eccesso. Potrebbe andare bene in situazioni di emergenza, ma con la vita ultrasedentaia che faccio, dovrei essere più smilzo. Sticazzi weight watchers.

Conclude la trattazione, l’inevitabile foto della Pozzanghera dopo il sabato piovoso.

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