Altri commenti banali sulla questione Trump

iloveNYOvviamente in questi giorni post elezioni, Trump è l’argomento TOP. Voglio lasciare una mia traccia indelebile come una frenata che le generazioni future eccetera e sticazzi.

Ore 9:30. Breakfast con amica cinese che vive qui da sempre. Location; Sant Ambroeus di Madison Avenue, un posto italianissimo frequentato da attori e VIP, caro come il fuoco. Essendo gestito da una famiglia italiana, molti camerieri sono italiani. Dunque se una ragazza mi accoglie con un “buongiorno”, mi sembrava sciocco parlarle in inglese e dunque attaco con un perentorio “Abbiamo un tavolo prenotato per tre persone a nome Shu alle 9 e 30” Questa mi guarda con una faccia bovina e mi dice che non capisce, allora mi sono scusato e le ho ripetuto la cosa nella sua lingua madre che però – vorrei farti notare – nel proprio vocabolario non contiene la parola buongiorno. Scema. Anch’io scemo. Secondo Carolyn, Trump è stato bravo perchè ha fatto una campagna che è parsa sincera, usando un linguaggio diretto, come se vendesse un prodotto o una stanza in un suo albergo. Probabilmente non gliene frega un cazzo dei suoi elettori ma ha raggiunto il suo scopo. Carolyn ha un amico che lavora per Trump che pare sia un datore di lavoro generoso e dunque i dipendenti lo rispettano. Comunque concordiamo sul fatto che l’America è divisa in due, e questi due si stanno sempre di più sulle palle e che prima o poi scoppierà un merdone.

Ore 12:30. Lunch di fronte alla Grand Central Station. Il mio amico si chiama Jack. Abbacchiatissimo mi chiede cosa ne penso. Gli dico che prima o poi un Trump doveva succedere e che secondo me il problema è anche nella distanza che s’è creata tra i sostenitori democratici ed il partito; linguaggi standard, burocratici, troppo formali e dunque non più adeguati. Gli ho chiesto a chi serve spendere miliardi di dollari in guerre a 10.000 miglia di distanza, soldi spesi dai democratici. Gli ho chiesto a cosa serve sprecare risorse per appoggiare gli Israeliani in una guerra che non finirà mai. Dunque prima o poi arriva un burino che dice cose che la gente vuol sentirsi dire in linguaggio volgare; è fatta, diventa presidente. Poi gli ho detto un altro sacco di cazzate che neppure ricordo ma che lui ha condiviso, oppure faceva finta di condividere perchè dopo un media rossa comincio ad ingarbugliarmi. E’ venuto fuori anche il nome di Berlusconi, ma francamente non ricordo cosa gli ho detto, sicuramente delle stronzate. Gli ho suggerito di andare in piazza e fare le barricate. Mi ha risposto che se va in piazza, appena tocca un possibile ostacolo al traffico si prende un carico di legnate dalla polizia. Se gli rompono un naso o deve farsi dare dei punti di sutura e va in ospedale, l’assicurazione non lo paga viste le circostanze e farsi medicare costa come uno stipendio. In più la televisione è filo governativa e quando le manifestazioni cominciano a dare fastidio ai potenti, le notizie relative alle manifestazioni vengono serenamente censurate. Mostrano solo un poliziotto che atterra un dimostrante e gli da una manganellata in testa, così la gente a casa è contenta. Ehm no, non è una solzione che gli potrebbe andare bene.

trup

Di fronte alla Trump Tower sulla 5th Avenue, incrocio con 57th Street, questa sera c’erano manifestanti, direi dai 15 anni ai 20, che cantavano slogans e brandivano cartelli con varie indicazioni, tipo “civil rights”. (e distribuivano questo volantino) In televisione invece si sono viste immagini di manifestazioni in diverse grosse città. Per il momento qualche scontro di poco conto con manifestanti, la cui protesta è terminata in modalità feriti ed ammanettati. Il sindaco Di Blasio invita alla calma. Camminando sul marciapiede sulla 57th street rientrando ho notato un poliziotto che tirava fuori dal portabagagli dell’auto della polizia un fucile mitragliatore d’assalto, credo fosse come quello che usano i marines. Incidentalmente, vengono prodotti da una ditta americana che tiene a libro paga decine di congressman. Ha infilato il caricatore ed armato il fucile. Ho provato, ammetto, un senso di inquietudine considerando che i contestatori erano soprattutto ragazzini. Ma che ci fai con un’arma che si usa in guerra, perdipiù carica ?

Ho acquistato un hot spot. Ossia un router tascabile grande come una scatola di cerini che viaggia a velocità incredibili e che alimenta il telefono via wifire. $50, si paga a consumo, molto economico. Così adesso non solo ho il telefono in tasca, ma anche un impianto wifi le cui onde magnetiche per prima cosa mi cuoceranno i maroni, poi il cervello ed infine mi verrà un cancro.

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