L’evoluzionismo insegna che quando un animale si industria per passare da un habitat ad uno migliore, diventa molto più intelligente e dominante nel nuovo habitat. Oppure è l’esatto opposto, non ricordo bene. Ad ogni buon conto, è quello che chiaramente stanno facendo le Carpe. Stanno lentamente uscendo dall’acqua. Tra un paio di milioni di anni saranno abituate a vivere sulla terra ferma, vestiranno abiti sportivi e prenderanno il posto degli esseri umani nel top della catena alimentare.

Al momento il processo di invasione all’ambiente terrestre è solo all’inizio; provano a uscire, con la scusa di mangiare un insetto, ma poi più di tanto non riescono e dunque tornano in acqua. Ma tra un paio di milioni di anni sfrecceranno su auto potenti per le strade del Basso Piemonte.
E finalmente, forse, questa estate del cazzo è terminata. Mi rendo conto che la mia affermazione è modesta e denota uno scarso senso della realtà. Miriam mi ha mandato direttamente a cagare. Ma se è vero che il mondo è frutto della nostra percezione, io percepisco l’estate come una rottura di coglioni. Troppo caldo, troppo umido, il sole ustiona e fa venire i melanomi, l’erba diventa secca, gli alberi giovani soffrono, la Pozzanghera si asciuga, le zanzare massacrano, l’aria condizionata fa venire un mal di testa micidiale. Non posso preoccuparmi di Trump, della Siria, delle bombette a New York e del nostro governo inefficiente. Ma il riscaldamento globale si, mi preoccupa per la mia landa sempre più desolata, i primi 9 mesi del 2016 sono stati i più caldi – tutti presi singolarmente – da quando l’uomo registra le temperature. E questa aria fresca, la terra umida e l’erba che ricomincia a crescere sono un toccasana per il mio equilibrio psichico.
Equilibrio che vacilla quando un amico mi racconta delle sue disavventure con la masnada di disonesti e cialtroni che occupano scranni di rilevo nelle amministrazioni pubbliche liguri. Una vera associazione di delinquenti sostenuta dalla maggioranza che conta dei miei conterranei. Infatti parlarne e denunciare i disonesti con nome e cognome non serve ad un beato cazzo. Anzi, è un rischio. Preferisco parlare delle Carpe.