Mentre qui a Basaluzzo stiamo per essere lisciati per l’ennesima volta dal temporalino di turno, ho dovuto riprendere l’uso dell’Esopral pillole. Sono quelle contro l’acidità di stomaco che mi hanno fatto crescere le tette nel corso di questi ultimi anni. Avevo pensato che forse ne avrei potuto fare a meno ed invece dopo due giorni di astinenza, il mio stomaco-esofago è andato in fiamme. Credo che questo sia il terzo esperimento del genere, i precedenti sono finiti nell’identico modo, non è solo una questione di acidità, ma anche di memoria. A questo punto penso che potrei depilarmi le tette e fare degli scherzi agli amici mandando delle foto dicendo che sono le tette di chissachì.
Miriam deve rispondere ad una mail ringraziando per una bella lettera di ringraziamenti sul lavoro svolto nel corso di quest’anno. “Auguri per il tuo anno da presidente” viene corretto in automatico con “angurie per il tuo ano presente”. Io continuo a ripeterlo; prima o poi rispondo a nome tuo a modo mio a queste lettere mielose che spesso ricevi e dovrai dare delle belle ed esaustive spiegazioni, del tipo “mio marito è un imbecille”.
Nuova occasione mondana da amici dove si sono esibiti dei suonatori. Questa volta due mandolini piatti – credo si chiamino così – in un repertorio country/western. Un duetto italo americano ritrovatosi per caso in riviera e devo dire molto bravi. Mentre suonavano si guardavano negli occhi come due innamorati di Peynet e sembravano divertirsi molto. Il pubblico era più perplesso, anche quando si è aggiunto un sassofono, bravo anche lui ma i due strumenti messi insieme sono sembrati una leggera forzatura. Io poi non è che capisca di musica; invidio chi sa suonare uno strumento, annoto solo che un mio vicino di sedia, sedicente esperto, mi ha detto che a quel punto mancava solo una vuvuzela. Mancava anche un reggi spartito, per ovviare hanno messo la figlioletta minorenne inginocchiata davanti ai suonatori che reggeva lo spartito come Mosè con le tavole dei Comandamenti. Qualcuno voleva chiamare Telefono Azzurro o direttamente i Carabinieri.
Ha, dimenticavo; leggo sul Web che pare la nuova moda tra i maschietti italiani sia insultare una donna dicendole “ti do i croccantini” insinuando che sia una cagna. L’ho detto a Miriam studiando la sua reazione. Prima non ha capito il senso dell’insulto, poi però mi ha invitato comunque a mettermi i croccantini su per il culo.