Attenzione prego. Sfogo lungo e noioso ed allo stesso tempo su un argomento totalmente marginale.
Basaluzzo è poco piovosa, la terra di queste zone viene divisa in terra rossa, bianca o grigia ma indipendentemente dal colore è tutta basica, calcarea, impermeabile. Si produce vino, che gli intenditori affermano di distinguere a seconda del colore della terra dove vivono i vitigni che qui abbondano in quanto prosperano in questa terra. Io ho il privilegio di possedere un lembo terra nel quale cerco di far crescere delle piante. Ho cari amici che gentilmente quando ci vengono a trovare, ci regalano delle piante perchè, giustamente, assumono che se avessi odiato la terra me ne sarei stato al mare, in più avendo del terreno fanno 2+2 e risolvono brillantemente la questione “e adesso che cazzo gli regaliamo” con una pianta.

Ma, una prece: vi prego di non regalarmi piante acidofile, quali azalee, camelie ma specialmente, in modo particolare Ortensie. Perchè se lo fate, mi costringete a comperare un vaso apposta, la terra acida, farmi il culo per portare vasi e sacchi di terra in giro e mettere la vostra pianta nel vaso ben sapendo che non sopravviverà l’estate. Allora avrò un bel vaso del cazzo con la sua brava terra e dentro un pianta morta stecchita. Perchè le acidofile hanno bisogno di tanta acqua, di tanta ombra, ed io ne ho per il belino di innaffiare tutti i giorni piante che crescono bene nella terra vulcanica. Se andate alle Azzorre vi togliete la voglia di ortensie perchè crescono a perdita d’occhio. Ma andate anche a Campoligure, Masone, e già ce ne sono tante perchè, è noto, da quelle parti piove a manetta e la terra è diversa. Ma a Basaluzzo le ortensie stanno bene come ci starebbe un cazzo di pinguino. E’ come se mi regalaste un gatto, un cane o un criceto del cazzo. Siete cari ma non posso permettermi un cane, gatto, canarino o ortensia; quest’ultima ha bisogno del proprio habitat; la terra in generale e specialmente quella di Basaluzzo non è buonista e non accoglie tutte le piante provenienti da ovunque, le fa morire.
Non è finita e potrei continuare per ore; siete andati in un vivaio ed avete preso una Ortensia perfetta, piena di fiori, rigogliosa. Però il vaso è grande come lo scroto di un toro, perchè nel vivaio le Ortensie sono tenute in uno stato di iperalimentazione artificiale come lo è un ciclista professionista. Appena sospendete l’alimentazione forzata, per prima cosa seccano i fiori, poi le foglie si raggrinziscono ed infine la pianta va in agonia e termina la sua breve esistenza non assisitita, nella compostiera.
Insomma, se mi volete regalare una pianta io vi ringrazio per il pensiero, ma cercate di informarvi e scegliete una pianta che vive anche nelle terre Basaluzzesi; non deve essere una acidofila e necessita di poca acqua. Anche un cactus potrebbe andare bene.
Ed ora tre fagiani.
Probabilmente sono stati allevati in batteria, rilasciati lungo strada con lo scopo di farsi prendere a fucilate, prima o poi.

Un maschio con 2 femmine, sono risaliti dal bosco e si sono messi a mangiare in campo aperto, ignari dei rischi cui vanno incontro all’apertura della caccia, ma anche prima se gli va male.

Questo è il maschio che sfila sotto le finestre di casa.
Ho fatto attenti studi.
L’unica pianta che prospera a Basaluzzo è l’ortica. L’unico albero l’acacia infestante. Per il prossimo regalo cosa preferisci?
Non ortiche; le uniche piante urticanti che crescono in quantià sono dei rovi infernali che vengon su alla velocità del suono. Una acacia, o meglio una robinia pseudoacacia, è sempre gradita.