
All’inizio c’è stata la mia contestata iniziativa di iscrivermi ad una società che, quando io muoio, mi cerca, mi trova e mi incenerisce. Non so esattamente come facciano a sapere quando io sarò deceduto e cosa faranno, oltre a vestirsi di nero e trafugare nottetempo il mio corpo, metterlo su una pira di legno come un guerriero pellerossa e poi raccogliere le ceneri e mandarle con corriere a Miriam. Allora i miei famigliari, ossia Miriam nello specifico, aveva trovato la cosa di cattivo gusto perchè l’argomento in questione la fa rabbrividire. Mi rendo conto che nel momento in cui chiuderò gli occhi, a me personalmente potrebbe fregare zero di quello che faranno del mio corpo. Invece ho scelto di venir ridotto in cenere e terminare il mio viaggio in un urna, comoda da gestire, di facile trasporto, conservabile in poco spazio. Te la puoi anche dimenticare su un taxi o al ristorante e forse chi la trova la svuoterà nel gabinetto per metterci dentro la roba per cucire (ago, filo, bottoni di riserva, un ditale) oppure la riciclerà come regalo di nozze ad una nipote dicendo che è un antico vaso Ming.
Ricordo che mia madre diceva spesso: “Quando io muoio, crematemi e spargete le mie ceneri nel giardino (della adorata casa di campagna) così potrete dire – guarda come cresce bene la mamma oggi” riferendosi all’erba, i fiori e gli alberi. L’idea poi non è stata messa in pratica. Perchè le coop hanno espropriato i terreni intorno tramutando la casa di campagna in una casa di anonima periferia, poi sono arrivati i ladri in casa che hanno violato la sacralità famigliare e mia madre iniziò a distaccarsi dai muri sebbene intrisi di così tanti ricordi e memorabilia familiari. Infine la casa è spassata di mano ed oggi non ha più nulla del sentimento e dello stile sobrio ed intimo che la caratterizzava. Insomma l’idea di mia madre era affettuosa ma non è potuta andare in porto.
Adesso scopro una ditta che ha una idea geniale. Le mie ceneri vengono messe in un contenitore particolare all’interno del quale vi è il seme di un albero. Grazie ad alcuni accorgimenti, il seme potrà germogliare ed al momento giusto il piccolo alberello potrà essere messo a dimora e crescere in piena terra. I miei nipoti, ossia i figli dei miei fratelli, semmai si ricorderanno dello zio, potranno andare a trovare l’albero il cui legno contiene tracce diffuse della mia cenere e del mio DNA.
Non è una soluzione fantastica ? Ho anche scritto alla società di cremazione segnalando l’iniziativa. Trattandosi di ditta genovese, non sarei meravigliato se non ricevessi alcuna risposta immaginando che l’encefalogramma di chi vede la posta non avrà mostrato cenni di funzionamento. Oppure potrei ricevere una risposta laconica del tipo “belin non siamo interessati, noi ti inceneriamo e poi sono tutti cazzi tuoi”. Comunque le urne biodegradabili con seme incorporato sono in vendita anche per e-mail, ne prenderei una solo per vedere la faccia di Miriam quando apre la scatola e le spiego come funziona e cosa deve fare quando le consegnano le mie ceneri.