Solo due accenni marcatamente polemici, razzisti, classisti, perchè sono appena rientrato nella natia Genova ed ho subito abilitato la modalità “pessimismo e fastidio”.

“Tendinastro”
Aereoporto JFK, due settimane fa. Sono in coda per uscire dalla dogana, la coda si sviluppa a serpentina delimitata dalle solite fettucce retrattili, altresì chiamate tendinastro. Una di queste si è staccata e dunque si è aperto un varco. Arriva una signora non alta e non magra di nero vestita che mi guarda, assume lo sguardo innocente e cerca di passarmi davanti approfittando del varco. Io la fermo e le dico “la coda inizia laggiù”. Questa mi guarda di nuovo, mette su una espressione sorpresa e leggermente scocciata, fa finta di non comprendere ma poi deve rinunciare al puerile tentativo di saltare qualche minuto di coda, non senza rispondermi qualcosa in napoletano stretto. Perchè su 100.000 persone provenienti dai quattro angoli del pianeta che hanno il senso di capire tutto quanto c’è da capire in queste semplici circostanze, chi cerca di fregarti e di farti passare anche da scemo ?
Sono passate due settimane ed io sono di nuovo al JFK per prendere l’aereo Lufthansa per Monaco di Baviera, cancello 7. Stiamo lentamente avanzando verso il controllo prima dell’imbarco è c’è un ragionevole brusio, ma è tutto ordinato, civile. Al cancello 5, lato opposto del corridoio, c’è un altro aereo che sta imbarcando i passeggeri ma il vocio è corredato da grida e richiami, il volume è più alto di quello che si può riscontrare presso tutti gli altri voli del terminal (messi insieme), la gente non è in coda ordinata ma si presenta al controllo in ordine sparso. Guardo la fauna di quel volo e colgo qualcosa di orrendamente nazionale; ci sono numerose persone che sembrano uscite da un libro di Mario Puzo. Insomma, cazzo, è il volo Alitalia per Roma.
Piuttosto che passare da Roma e/o prendere un volo Alitalia, vado a New York in auto passando lo stretto di Bering su una chiatta. Oppure prendo un’altra compagnia dove il comandante non si rivolge ai passeggeri con un inglese talmente romanizzato che nessuno di madre lingua inglese lo potrà mai capire.