Negli ultimi anni è lentamente cresciuta la mia tensione sui cambi climatici. Mi focalizzo sul mio pezzamento di terreno basaluzzese, grande come due ravioli ma sul quale ho investito molto affetto. Quando non piove per molto tempo e fa caldo sopra la norma, mi permea una sottile angoscia. Miriam adora questa possibile evoluzione che renderebbe l’inverno dalle nostre parti simile ad un autunno allungato con repentina primavera, ma io sono ancora fermo agli inverni rigidi, alle primavere ed autunni piovosi. Da migliaia di anni il freddo, il gelo e la neve invernale fanno bene alla terra ed alle piante del basso Piemonte. Se non nevica, non è una cosa positiva, se non fa freddo, non è una cosa positiva.
Comunque, nel reparto sogni ho pescato questa mappa che ipotizza il tempo che farà il 7 Febbraio; se rimanesse così, sarebbe una fredda perturbazione atlantica che porterebbe buoni quantitativi di pioggia e molta neve sui monti, anche a basse quote. Però la probabilità che questa configurazione rimanga immutata nel corso dei prossimi giorni è molto remota. Seguirò con attenzione l’evolversi nei RUN successivi.


