Ho già usato la parola “rosso” nel titolo di 5 post precedenti. Manco di fantasia, di inventiva, mi sto ripiegando su me stesso e presto non avrò più niente da dire e smetterò anche di scrivere frasi con la doppia negazione. Ovviamente mi riferisco al colore predominante del bosco ceduo, oltre al colore del mio avambraccio destro dopo che mi sono grattato a sangue ieri sera. Poi Miriam trova tracce di sangue nelle lenzuola e sul mio cuscino e mi fa le storie tese, ma la mia pressione questa mattina era Ok.

Ma anche giallo, arancione e verde in questa foto meno che mediocre, priva di qualsiasi appeal se non a me. In primo piano un acero campestre che inizia ad ingiallire mentre i semi sono da tempo bruni scuri, seguito da due aceri rubra al massimo del colore autunnale, a destra un carpino, a sinistra più lontano un pruno pissardi, centro destra in secondo piano una rovere ancora verdissima, dietro altri aceri, una quercia colonnare, una rovere, un pioppo cipressino, un acero saccarino totalmente privo di foglie.

Questi sono alberelli messi a dimora 4-5 anni fa. Gli stessi di prima ma visti da un altra angolazione. Ho pensato che avrei potuto fare un centinaio di foto, ciascuna presa con 3 gradi di angolazione diversa, e documentare questa banalità Basaluzzese. Meglio di no.