Da ritagliare.

La webcam fa foto notturne di grana grossa, mezza a colori e mezza in bianco e nero, rumorosa. Qui si vede la luce crepuscolare che ha fatto il pieno con il sole di oggi, vicino il tondo riflesso della Luna quasi piena sull’acqua e, poco sopra, il riflesso irregolare della Luna sulle foglie di ninfea.

Tre variazioni dall’editor fotografico, visto che non ho ancora sonno.

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I colori ambigui delle Foscam

Le webcam Foscam funzionano decorosamente bene. Tuttavia ogni tanto mi sembra ci sia qualche incertezza nella definizione dei colori. Quella di Basaluzzo talvolta assume una sfumatura di verde esagerato con una nuance di azzurro, insomma un colore un po’ psichedelico come se avessi magnuscato il bilanciamento cercando di enfatizzare la saturazione dopo un numero di Gin Tonic che ha alterato la mia percezione della realtà.

Quella di Genova invece ogni tanto carica il giallo rendendo la foto più calda, più intima, come se avesse la cataratta. Anzi, io vedevo così durante il mio terzo COVID quando in effetti avevo una patina purulenta giallognola e vedevo tutto giallo.

Però le Foscam hanno ben poche regolazioni del colore, dunque se ogni tanto i colori si sfasano è un problema che io non posso affrontare.

Nel reparto annotazioni sticazzi, sto aspettando da almeno due mesi i filtri che dovrei applicare alla Foscam sul tetto di Basaluzzo e alla HIK sulla Pozzanghera. La ditta è italianissima, sono stati molto gentili a comunicarmi qualche giorno fa che i filtri sono arrivati in dogana e dunque a breve dovrebbero essere in grado di spedirmeli.

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I dissuasori.

Se fosse l’unico e bellissimo posto dove riposare dopo un viaggio di quindicimila chilometri, potrei lasciare che gli stanchi migratori si posino sulla webcam. Ma qui stiamo parlando di grassi gabbiani che hanno migliaia di posti dove posare le loro stupide zampacce e che al massimo vengono dalla spiaggia a centocinquanta metri di distanza.

Forse sarà un bene per i passanti in passeggiata che vengono risparmiati da una pioggia di deiezioni, ma sembra che quando i gabbiani e loro simili si posano sulla webcam e sullo scatolotto, per prima cosa rilasciano il contenuto dei loro intestini. E dunque ho dovuto ricoprire di dissuasori anche lo scatolotto che veicola i cavi di rete. Mi spiace pennuti con la diarrea, ma avete circa duecento metri quadrati di tetto dove scagazzare liberamente, fatevene una ragione.

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Ed ora qualcosa di economico.

Due foto, una risalente a metà Gennaio ed una scattata il 2 di Maggio. Cucite e combinate in un breve filmato in formato mp4. Mostra il cambio del fogliame che dalla posizione “inverno bosco peloso” passa a “primavera inoltrata”. Banalità totale.

E per la sezione Quark, una volta alla settimana faccio pilates. Tra le varie posizioni, mi devo mettere sdraiato a pancia in su con la schiena su un grosso tubo. Dopo mezzo minuto in quella posizione mi sento strano, qualcosa mi si smuove in testa ed ho sensazioni abnormi. Oggi ho rivisto un sogno che ho fatto questa passata notte. Non mi ero svegliato ricordandomene, era uno di quesi sogni che pare si facciano tutte le notti ma senza ricordarsene il giorno dopo. Invece questo l’ho rivissuto mentre mi agitavo come una tartaruga capovolta. Non sono preoccupato, perchè dovrei, ma incuriosito anche se temo non ci sia una spiegazione scientifica se non un distaccato “non ci capiamo un cazzo” da parte degli studiosi.

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Varie 2 Maggio 23

Eliminata la curvatura circolarizzante, ripristinata la linearità orizzontale della webcam come se fosse antani. In questa mattinata di tramontana scura che lascia qualche benefico millimetro di pioggia al suolo. Però devo mettere qualche dissuasore, oggi vado dal mio fornitore di dissuasori ed acquisto qualcosa.

Basaluzzo si attesta su circa sei millimetri, che nella mia scala vettoriale supera di poco il valore “nemmeno si avvicina” per entrare nella zona “te la fa solo vedere da lontano”.

(segue imprecazione di carattere mistico)

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Il buco nel buco.

Quando parlo del “Buco Pluviometrico della Bassa Alessandrina” non espongo un concetto astratto, non mi riferisco ad una allegoria letteraria, non richiamo un vox populi che provviene dall’abuso di sostanze alcoliche di generazioni di contadini adusi alla dura vita dei campi.

Della pioggia mostrata dal radar Doppler, in realtà non tutta sta arrivando al suolo. Molta si forma a circa tre chilometri di altezza, scende per circa un chilometro e poi evapora. Ma sul dannato buco neppure quella, ovvero il segnale è forte e chiaro. Comunque sia l’umidità relativa, il punto di rugiada, la temperatura, la presenza di nuclei di condensazione dello strato inferiore dell’atmosfera, nella Bassa non piove per decisione divina.

Io avevo sperato di svegliarmi questa notte al soave suono della pioggia sui coppi del tetto. Invece il mio sonno è stato interrotto perchè la mia prostata ha segnalato che nel caso non fossi andato in bagno, avrei inondato la casa. In realtà ho prodotto circa cinque centimetri cubici di urina e poi sono rimasto li, seduto sul gabinetto, nel silenzio del buco pluviometrico.

Il piccolo segno rosso sulla carta è solo incidentalmente in corrispondenza della Pozzanghera fangosa. Mostra invero il mio occhio sinistro, rosso, perchè quello destro è semichiuso perchè l’ultimo COVID di Natale mi ha lasciato come ricordo una sorta di affezione che mi provoca bruciore, specialmente quando mi sveglio la mattina o, come in questo frangente, alle ore 5:15 di una mattinata dove, invece di dormire, mi struggo per la mancanza di pioggia.

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Per il momento solo vento.

Vorrei sbagliarmi, ma questa perturbazione che avrebbe dovuto portare una trentina di millimetri di pioggia da queste parti, temo ne porterà zero.

(inserire una maledizione ed una imprecazione a scelta)

Addendum. Per compensare in minima parte la mancata pioggia, ho acquistato su Amazon circa 480.000 semi di papavero, spendendo meno di €20 spedizione compresa. A breve li spargerò sul pratone. Oppure me li fumo, pare abbiano effetti miracolosi ma non ricordo di che tipo.

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Foto con didascalie.

Timo, pianta aromatica che si mette nei cassetti ed occasionalmente sugli arrosti. Due anni fa mi hanno regalato una piccolissima piantina in un vasetto, adesso occupa circa quaranta chilometri quadrati e sulla A26 provoca incidenti perchè aggredisce le automobili.

Questa è la Q1, quercia figlia di grande pianta a Central Park, sta cercando il cielo tra due carpini colonnari e li ha già sorpassati in altezza.

Non ricordo il nome di questo alberello che nasce con foglie gialle, foglie che con il tempo diventano verdi. Ho cancellato la APP che riconosce le piante, non ho idea di che famiglia sia. So solo che ne hanno messe a decine nel parcheggio di un centro commerciale di Novi Ligure, fu li che ne conobbi una.

Questa è una delle poche foto dove si vede discretamente il Redwood che in queste settimane cresce bene. A breve, dovrò allargare il recinto per permettere ai rami più bassi di svilupparsi in lunghezza. Se penso che questa pianta potrebbe vivere un migliaio di anni, percepisco la mia precarietà al mondo. Anche le Carpe d’altronde, se non interviene qualche evento traumatico alla Pozzanghera, vivranno più di me.

Purtroppo durante la ristrutturazione di un anno fa, tutte le ninfee sono andate perse. Questa è una delle quattro piantine nuove. Ospita insetti e sotto si radunano quei pescetti di natura incerta che mi pare di aver visto mentre cacciano proprio quegli insetti che camminano sull’acqua. Dovrei intensificare le mie osservazioni da quando c’è la nuova comunità, ma si fa fatica a vederli.

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Impunite, stupide bestiacce.

E’ sicuramente un gabbiano che si è seduto sulla webcam che ora punta più in basso mostrando la odiosa curvatura del grandangolo. Lo sapevo che sarebbe potuto succedere perchè questi stronzetti si posano su qualsiasi cosa capiti. Avevo studiato come mettere sopra la webcam i dissuasori, poi ho lasciato perdere.

Adesso metterò i dissuasori collegati alla 380 trifase ed imbevuti nel veleno delle rane dorate (Phyllobates terribilis) dell’Amazzonia. Ordino su Amazon un laser guidato dal movimento, così oltre a fulminarsi e morire per effetto del veleno, il gabbiano viene anche perforato dal laser che stava per cuocere le balle a James Bond in Missione Goldfinger (mi pare fosse quello)

E se becco il pennuto collega che aspetta di fronte al pescivendolo in via della Libertà, altro che fargli una foto. Gli torco il collo. Spacco tutto, foro anche le ruote dell’auto sulla quale si piazza, prendo a calci i cani che transitano, lancio ai passanti gli arancini di riso che fanno in un negozio li vicino. Mi iscrivo a Comunione e Liberazione. Mi faccio tatuare un teschio sulla schiena. Pessimismo & Fastidio (cit.)

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Le Gazze

Questa volta la fototrappola ha funzionato. Le creature sono in grado di aprire una noce tenendola con le zampe ed insinuando il becco come un coltello.

Tre carpe viste dal Consulente Biologico. Anche le prossime foto sono del Cons.Bio, che ringrazio per il contributo e lo perdono per avermi suonato a bocce.

Un colombaccio in posa “che cazzo vuoi”.

Secondo Il Consulente Biologico, questo è uno Strillozzo

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