Varie d’oltre oceano.

L’aereo che da Milano vola a New York arriva da Dubai, fa scalo e poi riparte. Questa volta era in ritardo perchè a Dubai c’era la nebbia. “Tempo cattivo”, mi è sembrata una balla clamorosa che ho verificato subito, pare in effetti ci fossero dei rovesci di acqua in corso, forse da quelle parti non sono abituati alla pioggia intensa. Per la verità non sono abituati alla pioggia e basta. Cercando on line alcuni siti dicono che “praticamente a Dubai non piove”, altri dicono fino a quaranta millimetri in un anno. Piove di più a Basaluzzo, per ora. Bevono acqua minerale e si lavano con acqua del mare desalinata. In effetti io quando negli anni ’80 lavoravo sulle navi di una compagnia araba seguivo l’imbarco di pezzi da montare per costruire desalinizzatori.

Ho già scritto queste cose ? Certamente si. Ma in questo caso a guisa di introduzione per un altro brutto filmato messo in bella mostra su YouTube. Si spiega da se.

Dicevamo, qui a New York fa molto più caldo del normale. 25° con sole è una temperatura da inizio Settembre, non fine Ottobre. Oggi si va al Parco a far brutte foto del foliage, che c’è nonostante la temperatura, perchè le piante trasformano la clorofilla in zucchero e la spediscono nelle radici non tanto in funzione della temperatura esterna ma bensì quando la durata delle ore di sole diminuisce. Fino ad ora non siamo ancora riusciti a sputtanare questo antichissimo meccanismo cosmico.

Vista dalla camera da letto. La sede globale della Morgan Stanley è cresciuta ulteriormente e non si vede più il Wanderbilt One; peccato, era bello. Stronzi che siete.

Prosegue la costruzione delle fondamenta del prossimo centro ospedaliero specializzato eccetera eccetera. Ho letto ed ascoltato lamentele non specifiche ma generiche circa la quantità di cantieri edili del quartiere. In affetti sono davvero tanti. La nostra vicina di sotto teme che al posto del garage di quattro piani – si vede anche nelle webcam – possa essere costruito un palazzone. Allo stato attuale dell’occupazione del blocco e dei “air rights” esistenti non si potrebbe, ma se arriva qualcuno che paga bene, possono fare qualsiasi cosa.

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Era il POE.

Si era fulminato il POE della Mobotix a New York. Ho installato il POE di emergenza ed ora sembrerebbe che il servizio sia ripartito.

Accolti da 23° notturni, previsti 28° di massima. Poi la massima scende a 10° nel giro di un paio di giorni, la minima a 4°. Questa volta all’immigrazione hanno messo i timbri sui passaporti, non ci hanno preso le impronte digitali. Siamo entrati nello stanzone dove i cartelli luminosi davano 15 minuti i tempi di attesa per poter uscire. Poi dev’essere arrivato un aereo da Singapore, la stanzona ha iniziato a riempirsi e l’attesa è schizzata a 60 minuti. Siamo stati superati solo da una famiglia, giovine mamma con forse nonna e una risma di bambinetti, tutti in arrivo da Tel Aviv. Il volo è lungo e chissà con che stato d’animo sono arrivati in USA.

Porebbe arrivae un diluvio di foto degli alberi con i colori autunnali. Questo è un assaggio, vista attraverso la finestra della cucina. L’albero rosso in primo piano è sul terrazzo della vicina di sotto. Poi c’è qualcosa di giallo in Park Avenue

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La vecchia Righicam.

Mi fa sempre piacere quando le foto delle vecchie Righicam spuntano dove meno te lo aspetti. Ho cercato questa utilizzata da questo gruppo tra quelle salvate ma non l’ho trovata, ho commentato aggiungendo questa.

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Ma senza esagerare ?

Recco allagata e diversi paesi nell’entroterra isolati. Quarant’anni fa pioveva cento volte e succedeva dieci. Adesso piove venti volte e succede sempre dieci. Qualcosa non torna.

Ogni tanto Gastone torna a farci visita. Per come mi ha spiegato tempo addietro il Consulente Biologico, gli aironi hanno bisogno di stare in acqua “in piedi” per poter pescare. Insomma una trentina di centimetri altrimenti l’acqua è troppo profonda. Ho appositamente creato una sorta di spiaggia dove la pendenza della riva consentirebbe a Gastone di mettersi a pescare, ma non ci va mai. Oggi sono caduti una trentina di millimetri di pioggia, bene.

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Finalmente un po’ di autunno.

E’ inevitabile come grattarsi quando prude. Quando piove a Basaluzzo provo l’irresistibile desiderio di scrivere di nuovo le stesse cagate. Io patisco la sempre più insistente siccità e quando piove mi sento meglio perché i miei alberi stanno meglio, e dovendo assolutamente comunicare questa sensazione al mondo esterno, ho questo blog alla bisogna.

Cinquantun millimetri è il bottino finale di questa perturbazione. Di notte si è sentita bene la pioggia sulle tegole del tetto mentre di giorno, seduto sulla panchina Zen, si può ascoltare la pioggia che cade sugli alberi e sulla Pozzanghera. Meraviglioso.

Ecco le solite immancabili fotografie delle webcam.

Quella macchietta gialla significa pioggia più intensa. Ma era anche un comulonembo abbastanza turbolento, nascosto nelle nuvole del fronte. Un colpo di vento, due minuti, quanto è bastato per far fuori le tende e la merce esposta all’aperto del mio fornitore preferito di frutta, verdura e porcini. Sono arrivato che era appena successo, la titolare era contrariata ma pensando a cosa sta succedendo nel mondo, ha concluso dicendo “ripareremo”.

Passato il fronte si è instaurato un Ostro sostenuto con raffiche decisamente forti, provocandomi qualche ansia, ho rinforzato gli ormeggi ad un paio di alberi, si è rotto qualche ramo.

Però si sente di nuovo l’acqua che scorre nel Lemme, è un mormorio dolce e lieve.

Il meglio del fine settimana è stato il Pellegrinaggio dal vivaio. Abbiamo parlato della pioggia, anche il titolare era sollevato. Nel corso dell’estate sono seccate diverse piante, alcune in modo inatteso. Sono morti molti Carpini, in teoria pianta autoctona, probabilmente destinata ad estinguersi in queste aree di pianura, bassa collina. Poi visita ai Tigli in zolla. Ne ha una sfilza, come da programma ne ho acquistati cinque. Li abbiamo segnati indicando sul tronco anche la posizione del nord, perché quando saranno messi nelle nuove dimore verso la fine di Novembre sarà necessario orientarli come sono adesso.

I primi anni nei quali iniziai a mettere alberi a dimora, la gioia era assoluta. Adesso c’è anche una importante componente di incertezza e preoccupazione, superare i lunghi mesi di estate rovente è sempre più difficile per le piante trapiantate. I primi quattro, cinque anni sono una incognita. Ho imparato a mie spese.

La domenica mattina, tre cacciatori con cani al seguito appena dietro la Pozzanghera. Un botolo ha stanato la lepre che vive nella nuova macchia di incolto. Quella che lascio appositamente intoccata e che riempio di semi, ghiande per vedere se qualcosa cresce. La lepre è scappata verso di me, si è infilata nel boschetto vicino a casa inseguita dalle fucilate. Non ho sentito il rumore dei pallini, ma non sono sicuro che sparare verso di me sia stata un’idea ortodossa.

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Che fatica.

Sembra che a Basaluzzo per piovere ormai serva uno sforzo enorme. In queste prime ore della perturbazione cadono poche gocce, per pochi minuti, smette e riprende dopo lunghe pause. Si, nelle prossime ore ne dovrebbe cadere altra. Questa mattina a Genova sono stato svegliato da una bulaccata che sul tetto produceva quella melodia che tanto mi piace.

A Basaluzzo invece sembra che stia per piovere e poi fa come quando stai provando a fare una certa cosa ed il coso si piega, si ritrae e non sai in quel momento se è dove dovrebbe essere o è nelle vicinanze, ma fuori. Sembra che il coso sia fluttuante nello spazio siderale senza nessuna percezione sensoriale. Resti sospeso ed incerto sul da fare, e poi se piove non te ne accorgi neppure, cerchi di capire se le tegole sono bagnate, magari è solo rugiada. Ecco.

Non è foschia quella che si vede dalla webcam. E’ qualcosa di appannato, spero esterno tra il vetro che copre l’obiettivo ed il filtro. Dopo il rovescio mattutino la situazione è notevolmente peggiorata. Posso provare a rimuovere il filtro incidendo il silicone con un taglierino, ma è un intervento delicato e c’è il rischio di rigare il vetro. Oppure di rompere il filtro e renderlo inutilizzabile; quest’ultima possibilità non sarebbe un grosso danno, ho ordinato un filtro nuovo e così la webcam resterebbe per qualche tempo in balia dell’abbagliamento del sole e del riflesso del mare. Ci penserò.

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Diventerò popolare.

Ho acquistato un giubbotto antinfortunistica personalizzato che userò quando guido il motorino in città. Mi ripeto; non so cosa farci, mi irrito quando li vedo. E’ più forte di me, vorrei dirgli qualcosa, ma rischierei di sentirmi prendere a male parole, anche peggio. Avevo chiesto “perchè molti lo fanno ?” su un gruppo di motociclisti/scooteristi su facebook e mi avevano detto che non capivo niente e di farmi i cazzi miei. Mi avevano detto che ero un “motociclista della domenica”.

Non è un fenomeno italiano; lo fanno anche a New York quelli che portano il cibo a casa, lo fanno a Bermuda, lo fanno in Francia. Insomma è una moda mondiale. Ma stupida non di meno secondo me. Vediamo se qualcuno al semaforo mi dice qualcosa, o mi mena.

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Adesso spiego.

ATTENZIONE. Modalità <POLPETTONE> ON

Leggo molte critiche su chi fa le previsioni del tempo e le sbaglia. Il collage qui sopra è fatto con tre carte, frutto di calcoli matematici, prodotte a distanza di circa 12/18 ore di distanza. Tutte prevedono gli accumuli di pioggia alle 9 di mattina di sabato 21 Ottobre. Sono cambiate parecchio, per esempio a Basaluzzo gli accumuli sono passati da una cinquantina di millimetri ad una ventina per poi tornare a più di quaranta. Insomma, decidetevi.

Il problema è che il modellame viene prodoto sulla base di dati certi recuperati dalle stazioni meteo sparpagliate per il mondo, in questo caso Europa Occidentale. A mezzanotte schiaccio il bottone per far produrre la mappa. Il computer prevede la situazione dopo sei ore, e dopo altre sei ore e così via. Ogni previsione successiva si basa sulla presunzione di sapere come era sei ore prima. Sei ore dopo la mezzanotte premo nuovamente il bottone; se i dati che ha pescato dalla rete sono diversi da quelli che aveva previsto sei ore prima, ecco che il risultato sarà diverso per quella previsione e di conseguenza per tutte quelle successive.

In questo caso, potrebbe essere che la pressione al suolo, direi tra Toscana e Baleari passando per la Corsica, prima è salita e poi è scesa. Se la pressione in quelle zone sale o scende vuol dire che la saccatura che arriva da nord riesce ad arrivare più a sud o resta più a nord. Se la saccatura con annessa bassa pressione scende verso sud, le correnti sulla Liguria tendono ad essere di scirocco, dunque la pioggia tenderà a concentrarsi diversamente che non se la pressione è più alta, perchè se la pressione è più alta i venti si mettono di libeccio.

Dunque ecco perchè fare le previsioni oltre le 48h è molto difficile se le correnti sono dinamiche, come adesso. Infatti le previsione del tempo quando ci sono alte pressioni stabili sono capace a farle anch’io.

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Direttamente dalla Cina (1)

Alle dogane in aereoporto ti fanno le storie tese se porti frutta, fiori, piante e semi. Lo scopo è chiaramente quello di evitare la trasmissione di malattie e di specie vegetali non autoctone che potrebbero interferire con flora e fauna locale. Ma su Amazon puoi comprare tutto, tanto arriva dalla Cina. Accompagnati dalla ottima ed esaustiva descrizione, mi sono stati recapitati i semi di loto. Come immaginato, sembrano delle cacche di capra, o delle olive con problemi di autostima. Ne butterò nella Pozzanghera un sacchetto il prossimo venerdì, l’altro aspetterò Marzo.

Non ho idea di come si conservino, intanto se sono vivi hanno impiegato una quindicina di giorni ad attraversare l’Asia intera, chissà in che condizioni. Cercherò di non ripetere l’errore commesso con la seconda ondata di ghiande del Central Park, miseramente seccate nel frigorifero a causa di un maldestro stoccaggio.

Ho cercato on line manuali e filmati di come si mettono in acqua i semi e cosa bisogna fare per farli germogliare; feltrini, centimetri di acqua, temperatura controllata ? Ma in natura dove cazzo ci sono i feltrini ? Butto in acqua e se la natura farà il suo corso, bene.

Ho scritto (1) nel titolo perchè, sempre dalla Cina, sto aspettando altri semi, questa volta di un albero che pare estremamente bello ma molto invasivo che sopravvive in condizioni estreme come quelle di Basaluzzo. Vedremo.

Sono stato in una nota pizzeria di Genova. Cibo buono, ma vicini di tavolo rumorosi come se dai decibel dipendesse la loro vita. Negli ultimi anni, nonostante che stia diventando sordo, gli strepiti dei clienti mi restano sempre meno sopportabili. Gridano, ridono sguaiatamente, si urlano tra di loro per far sentire le loro stronzate. Non ne potevo più. Ho chiesto il conto con voce baritonale e nella sala si sono voltati in molti, i miei amici al tavolo erano divertiti/imbarazzati. “Pago con la carta” è risuonato ancor più stentoreo, il cameriere ridacchiava, ho avuto anche l’impressione che per un istante i grebani si siano zittiti. Mi piacerebbe andare anche qualche volta di più al ristorante, ma non a queste condizioni.

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Mah ?

A fine evento, si legge in questa mappa prevista sabato mattina che a Basaluzzo dovrebbe aver accumulato 45 millimetri. A Genova si arriverebbe a 140.

Che dire; avrei sperato in un centinaio di millimetri sulla Pozzanghera, sarebbe stato sufficiente che il centro della bassa fosse stato un centinaio di km più a est, il vento in quota un po’ più di scirocco. Certo che alla luce delle penurie degli ultimi anni, vanno bene quarantacinque. Anche perchè ritrattare è un attimo. Ne riparliamo a bocce ferme. Ma che palle però…

UPDATE merda.

Sono bastati due RUN e la quantità di pioggia si è radicalmente ridotta. Adesso Basaluzzo ad ochhio vede una ventina di millimetri. Vaffanculo alla decima potenza.

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