Attenzione: questo post è probabilmente la ripetizione di uno analogo del 2014. Cambia solo l’isola, Serifos. Isola bellissima anche perchè con poca gente, poca rumenta e belle spiagge.
Ho fatto solo alcune foto orrende con il cellulare, questa è probabilmente la più insignificante, scattata sul molo poco prima che arrivasse il traghetto per la via del ritorno. In Rete ci sono milioni di belle foto delle spiagge e della Chora.
Caldo, ma grazie al Meltemi il clima è meravigliosamente sopportabile. Il cibo locale è sempre abbastanza mediocre anche se per la prima volta in anni di frequentazione delle Cicladi, abbiamo trovato del pesce fresco, NON di allevamento e ben cucinato.

Qualche problema con la macchina che prepara il pane tostato; abbiamo cercato di dare fuoco all’albergo del Pireo.
All’andata abbiamo passato una notte al Pireo che sembra nel mezzo di una guerra da tanto è disabitato, sporco e rovinato. Non che sia mai stato come Saint Tropez, ma adesso è veramente ridotto male con i negozi chiusi, muri imbrattati da scritte ovunque e lavori stradali abbandonati da mesi, nessun tipo di manutenzione urbana, gente che fruga nei bidoni della spazzatura, sporcizia ovunque. Ecco, Genova non è messa così male; passare in questi posti arrumentati è quasi curativo, rassicurante e per un po’ passa la voglia di sgonfiare le gomme a quei minus della giunta & del consiglio comunale. Che restano dei perfetti perdenti ma in un contesto più civile, buon per loro che sembrano meno-peggio.
L’argomento principale della vacanza quest’anno è stato il referendum ed il Grexit con le conseguenze che ci avrebbero portato a transitare proprio il giorno dei risultati in una Atene in fiamme con l’aeroporto chiuso per giorni e giorni e noi turisti costretti a dormire sul pavimento sotto la minaccia dei soldati di Tsipras che ci avrebbero nutrito solo a Tzaztiki molto agliato, rendendo l’aria irrespirabile. Abbiamo dunque elaborato molte teorie su come la vicenda avrebbe potuto svilupparsi rendoci la vita infernale.

Ci saremmo potuti nutrire di rane, numerose anche nella lobby a Serifos
Dall’Italia intanto arrivavano numerose telefonate e messaggi dai toni preoccupati, alcuni ci hanno suggerito di scappare, altri di consegnarci al consolato, altri si rammaricavano che non avevamo con noi il passaporto che sarebbe stato essenziale per uscire dalla Grecia ormai annessa alla Turchia con la Dracma e la caccia agli europei fascisti. Oppure bloccati sull’isola senza denaro contante e senza cibo, dati per dispersi da parenti ed amici. Abbiamo vagliato le soluzioni alternative di fuga; raggiungiamo le coste della Puglia costruendoci una zattera. Nascondiamoci in un TIR di angurie diretto in Austria. No, non abbiamo scampo, moriremo tutti. Ma prima le borse crolleranno e l’Euro diventerà cartaccia, pertanto moriremo poveri.
Per fortuna la questione al momento del nostro ritorno non aveva ancora preso una brutta piega, e spero che non la prenda mai. I greci sono dei cialtroni come noi, non si può criticarli. Infine siamo partiti in orario ed in compagnia di Beppe Grillo, al ritorno dalla sua scampagnata ad Atene. In sala d’attesa è stato circondato da tre spasimanti che lo hanno leccato per le due ore di volo inducendogli anche un bel comizio in aria di cui noi nei sedili posteriori potevamo solo vedere la mimica delle braccia e della testa, si intuiva che era un soliloquio ad alta densità di belin. Ma quante musse si saranno raccontati ? Ho rigettato l’idea di fargli foto e tantomeno di proporgli un selfie.

Complimenti per l’abbigliamento. Poi non lamentatevi che nessuno vi prende sul serio.
Insomma, è stata una bella vacanza velata solamente dal timore di dover fuggire da Atene come quelli del film Argo, inseguiti da una camionetta di soldati della guardia presidenziale di piazza Syntagma, o dove minchia sono, mentre indossano quelle cazzo di scarpe e quei gonnellini ridicoli e ci sparano con uno Chassepot.

Miriam ha sempre una questione aperta con l’aria condizionata in genere, dalla quale cerca di proteggersi come meglio può, sembrando l’Imperatore di Star Wars.
Infine, un ricordo da Serifos: un minuto di cicale e di vento.