L’insetto che mi ha morso sabato mi ha fatto gonfiare l’avambraccio che è diventato rosso e dolorante. Mi sono dato una crema antibiotica, chissà cosa cavolo era quello stronzetto. Time Warner Cable arriva Mercoledì mattina a sistemare il modem che si è presumibilmente fulminato. Se tutto va bene la NYC cam riparte Mercoledì verso sera. Il raddoppio della dose di fluoxetina impegnato a contrastare il down primaverile mi provoca strani effetti ai quali però, per fortuna, sono abituato. Ad esempio, qualche giorno fa c’è stata una bella giornata di sole. Ho avuto la strana sensazione che, senza nuvole, case, alberi e prati fossero in procinto di librarsi lievemente in volo e perdersi nello spazio. Una sensazione di strana ma tranquilla vulnerabilità. Non riesco a descriverla meglio di così; pensavo che queste sensazioni si avessero con l’LSD e non con il cloridrato di fluoxetina. Poi ammetto che sono più distratto del normale e mi è aumentata la componente di ansia. Mi nutro disordinatamente. Ho caldo e sudo più di prima anche se le temperature sono invariate. Ogni tanto inizio a parlare ed il mio tono aumenta e mi viene da agitarmi come Reggie Tsiboe (il cantante dei Boney M.) E, braccio a parte, mi si sta gonfiando l’addome come un pallone e Giovedì vedo un gommista che probabilmente mi farà sostituire la camera d’aria.
Questo è il cane di amici sabato scorso sul divano. Non ricordo che marca di cane sia, ma ha la meravigliosa dote di essere totalmente inodore. I cani normalmente puzzano, chi più chi meno. Puzzano, sbavano, hanno gli occhi cisposi e passano diverse ore della giornata a leccarsi i genitali. Questo invece sembra di pezza e si comporta come un gatto, strano ma simpaticissimo. O cielo; scrivendo questa robaccia mi è venuta in mente una frase di uno dei Man In Black, ossia Will Smith che dice a Frank – un carlino – “Am I supposed to take advice on love from a dude who chases his own ass ?”
