
Questa mattina al sorgere del sole o poco dopo mi sono dilettato in una delle mie forme maniacali preferite rurali (non è fare sesso con una bovina o una capra, per inciso); dar da bere alle piante, in questo caso al futuro manto erboso che sta lentamente crescendo sulla collinetta a sud della Pfm.
Ho tirato la canna dell’acqua sul declivio opposto a quello che si vede nella foto ed ho iniziato ad innaffiare dalla parte più a sinistra, procedendo a ritroso. Arrivato in corrispondenza della metà di quel tratto con l’erba alta a contatto con l’acqua della Pfm
Insomma, l’anatra è nascosta nell’erba alta ed io non sono riuscito a vederla, ma s’è fatta sentire eccome. Non si è spaventata e non è volata via, io le sono arrivato a 3-4 metri e lei s’è messa a fare rumore. Ha fatto quack due o tre volte, poi silenzio. Ho proseguito indifferente ad innaffiare fino a quando non sono finito alla radice della collinetta nuova.
Mi rivolgo al mio Consulente del Biotipo della Malfornita; perchè un animale selvaggio invece di scappare a razzo quando mi sono avvicinato si è messa a starnazzare in modo che io avrei potuto stanarla facilmente ? Non mi spiego il comportamento; ho fin pensato che il pennuto stesse male, ma non mi sono fidato ad avvicinarmi, cosa devo fare ? Dar fuoco al bosco, avvelenare l’acqua, passare con il decespugliatore ?
… stava covando!
Anch’io ho il sospetto che stia covando, ma perchè allora s’è fatta sentire quando mi sono avvicinato ? Non mi sembra una buona tattica per sfuggire un potenziale predatore. Meglio stare zitti e sperare che se ne vada senza scovare la preda. Ansia: i prossimi giorni la temperatura scenderà sensibilmente, all’alba per qualche giorno di fila a Basaluzzo si potrebbe andare molto vicini allo zero. Povera anatra e povere uova.
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Qui ci sono spiegate diverse cose, ma non si parla dei predatori. Qui ci sono troppi predatori in giro, se sta covando non penso possa portare a termine la covata e non credo che i piccoli abbiano vita facile fin quando non riescono a volare.
Mah, mi sfuggono le logiche degli animali “selvatici” che vivono nell’alessandrino: una coniglietta selvatica ha scavato la tana nell’aiuola delle aromatiche (rosmarino, timo, etc.) a 3 metri esatti dalla porta della mia casa in campagna (comune di Carpeneto) e vi ha deposto la sua prole (non so quanti: ho visto qualcosa di molto piccolo muoversi e sentito dei vagiti, se così si possono chiamare i versi dei conigli neonati). Oltre al rischio di fare annegare la nidiata a causa dell’irrigazione, la scelta è stata simbolica: un filo d’olio e due patate e l’arrosto è servito …. (troppo cinica?)
I casi sono due. O si stanno abituando a noi o il secondo non lo so, ma neppure il terzo. Anche da me i coniglietti avevano fatto il nido proprio tra rosmarino e salvia a pochi metri dall’uscio di casa. Noi non ce ne eravano accorti, un giorno però è arrivato il cane di amici che si è messo a puntare ed infine si è fiondato nel cespuglio e ne è uscito con un coniglietto di pochi centimetri in bocca.