Disco

A me piace la musica da discoteca, mette allegria, da energia. Nel cervello c’è una sinapsi che collega i campi recettori della musica con il centro motorio che fa ballare. Ascoltando musica ritmata, il banco sinaptico si attiva e viene voglia di ballare e, nelle opportuni sedi, ci si mette a ballare. Questo è un fenomeno noto ed è per questo motivo che viene scritta e suonata diffusamente la musica “da discoteca”.

Quando io vengo esposto a musica da discoteca interviene, potentemente, il così detto “io controllore” che manda un impulso con il seguente messaggio: “Sei patetico, piantala immediatamente, guarda quei tuoi coetanei come sono ridicoli con quelle tette e pance molle che vagano impazzite trattenute a fatica da tessuti adiposi ormai percorsi in lungo e in largo da smagliature quando va bene.” Ed in quel momento mi piomba addosso un certo tipo di modello famigliare e torno ad essere carta da parati o un mezzaro che assume la forma del divano o sedia sul quale si stende mentre cerca di mimetizzarsi come un camaleonte e, possibilmente, invoca pietà per smetterla di sentirsi un cretino. Il mio banco di memoria che elabora la volontà cerebrale di agitarsi e mettersi a ballare in presenza di musica è dunque disattivato ed io rimango immobile. Riesco talvolta a muovere ritmicamente un piede, ma è solo un riflesso corticale. Il resto del corpo è immobile.

Strut your funky stuff.

Strut your funky stuff.

Così è successo due sere fa; invitato affettuosamente in una discoteca a festeggiare un compleanno ho ascoltato musica per qualche ora senza muovere un muscolo che avrebbe tradito una qualche forma di empatia con la generale propensione a ballare degli altri intervenuti.

Conscio di questa condizione di blocco, ho valutato se buttarla sull’alcolico come avrei fatto diversi lustri or sono in analoghe condizioni. Ma se oggi bevo non mi diverto, mi viene immediatamente l’abbiocco alcolemico bilaterale ed il giorno dopo ho un mal di testa olimpionico.

Dunque ho cercato di scambiare qualche discorso con amici, comprendersi era più difficile di ballare, la musica era assordante, come sempre nelle discoteche.  Insomma, ho passato la serata ad ascoltare musica con un solo sussulto; la torta di compleanno era ornata da quei fuochi che emettono scintille e molto fumo. Io sono allergico al fumo,  gli occhi hanno iniziato a lacrimarmi, la gola mi si è irritata. Comunque mi sono sostanzialmente divertito. Sticazzi staying alive. Oppure last night a DJ saved my life.

Annotazione: nei miei amici bipolari apprezzo maggiormente i momenti in cui sono in fase down rispetto a quelli durante i quali la loro iperattività li porta ad essere degli euforici rompicoglioni  & irritanti. Nelle fasi melanconiche loro stanno male ma non sanno quanto sono più apprezzabili nella loro moderazione, in questi periodi sono anche più vicini al loro normale stato e dunque alla loro più vera personalità.

Annotazione: il lunedì è dedicato alla focaccia col formaggio nel bar-ristorante sotto il mio ufficio. L’unico elemento che mi dissuade dall’andare più spesso è che tengono la radio a paletta, con sempre “radio italia solo musica italiana” che io detesto. Sono certo di aver già esposto quanto sopra, ma oggi proprio durante l’esecuzione di un pezzo di Gigi d’Alessio è uscita la cuoca dalla cucina, ha ringhiato qualcosa ed ha staccato la spina della radio. Che pace, che silenzio meraviglioso; grazie per questo gesto che stimo.

Annotazione: la mulatrial alla quale avrei dovuto partecipare ieri è stata annullata causa maltempo. Ho scritto agli organizzatori dicendo che condivido la decisione. Sticazzi fangosi.

Annotazione: sabato sono andato a comperare un armadio. La graziosa ragazza che ci ha accompagnato per vedere la scelta, ha poi redatto l’ordine al computer. Per far ciò dopo essersi seduta alla scrivania, ha iniziato a rovistarsi nelle tette con una mano attraverso il colletto della camicia, letteralmente. In quei pochi secondi di ricerca infruttuosa il mio cervello viaggiava molto più velocemente del normale, fotografando scenari di varia natura. Infine ha estratto gli occhiali da lettura; li ho immaginati tiepidi e profumati. Il tutto con Miriam vicino che non può immaginare come la mente maschile sia orientata a focalizzarsi e dare particolare importanza a certi dettagli, sempre quelli, del mondo circostante.

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4 Responses to Disco

  1. eolo says:

    Siccome anche il mio cervello reagisce in modo simile al tuo, sto pensando di chiedere una quotazione per un armadio (che non mi serve);
    in quale mobilificio mi consigli di andare?

  2. Mig1 says:

    Da un po’ di tempo a questa parte mi faccio spesso una domanda: ma Miriam legge questo blog o no?

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