Reasons to be cheerful.

Una canzone di Ian Dury & The Blockheads di qualche anno fa. Non solo; bisogna cercare le  ragioni per essere ottimista ed in questo caso dico meno male che qualcuno arriva da lontano e trasmette ancora oggi incoraggianti e motivati segni di stima verso Genova e, udite udite, i Genovesi. Nonostante che i genovesi in genere di questi segnali se ne strabattano la ciolla.

L’ultima più recente visita di Di Mackey a Genova.

Non so quanti genovesi la conoscano, credo pochi perchè Di è una persona riservata che non cerca pubblicità. Non è la prima persona straniera che arriva casualmente a Genova dopo aver girato mezzo mondo e se ne innamora perdutamente. E non è la prima turista che, dopo essersi innamorata di Genova, inizia a tessere una relazione con la città, trova una sistemazione temporanea ed appena può lascia marito e figli an Anversa, scappa ed arriva qui e, non ultimo, orienta una parte del proprio mestiere a portare persone a Genova per fotografarla, per girare per le strade e conoscerla. Persone che sistematicamente se ne innamorano.

Diana non è una turista per caso; affitta un piccolo appartamento nei vicoli, ed è nei vicoli che conosce persone, negozianti con i quali lega e scopre aspetti del carattere dei genovesi che nessuno si aspetta; open minded, helpful, joyful, ossia tutto il contrario del “pessimismo e fastidio” di cui siamo così stupidamente orgogliosi.

Io sono ipercritico, oltre che iperacido ed ipersospettoso sui miei concittadini. Per cui quando una visitatrice straniera mi dice che le persone che forniscono informazioni in quel piccolo ufficio turistico di fronte al Comune in via Garibaldi parlano un ottimo inglese, sono molto preparate e forniscono un eccellente servizio, mi si allarga il cuore. Come quando mi racconta che, arrivando in aeroporto e scoprendo che ci sono poche alternative al costoso taxi per arrivare in centro, trova una persona che sta smontando dal proprio turno di lavoro e la accompagna perchè intanto andava da quella parte, ebbene quando sento queste cose perchè non sentirsi un briciolo orgogliosi ?

Teoria interessante; non è che i genovesi, nel cui DNA c’è la vita di rendita per le posizioni acquisite, in questi tempi di crisi scoprono che essere gentili con i forestieri è intelligente ed utile ? Oltre all’effetto collaterale di conoscere persone interessanti, scambiare opinioni sulla vita che vanno oltre alle banalità dei giornali.

Mi onoro di far parte di quel gruppetto di genovesoti che ha stretto amicizia con questa viaggiatrice che a Genova ha trovato qualcosa che spesso noi stessi autoctoni non riusciamo nemmeno ad intuire.

Ciò detto, basta con queste puerili ed ingenue manifestazioni di ottimismo del cazzo. Torno ipercroridrico e chi non ci crede può andare a cagare sulle ortiche.

Altro argomento. Trovandomi di corvèe a Basaluzzo, non trovando meglio da mangiare in casa mi sono preparato un piatto con l’intero contenuto di un vasetto di acciughe sott’olio ed una scatoletta di germogli di soia. C’è chi dice che i germogli di soia fanno schifo. A me piacciono, hanno un gusto delicato, l’esatto contrario delle acciuge sott’olio per le quali in  paragone mi viene in mente una definizione del tipo “un esplosione di sapidità in bocca”. Anche se questa definizione potrebbe essere applicabile ad una fellazio praticata ad un atleta dopo che ha corso una maratona.  Personalmente non intendo verificare la fattispecie e sono molto felice con le classiche acciughe, o sardine.

GAFOM

Tutto questo per dire una volgarità gratis ma anche per dire che l’accoppiata germogli di soia e acciughe è dietetica e molto gustosa ed infine chi non apprezza i germogli di soia e/o le acciughe è un cazzone, magari ha altre qualità ma in sede di acciughe è un cazzone.

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4 Responses to Reasons to be cheerful.

  1. Roberto says:

    Ian Dury a corollario del suo “Reasons to be cheerful” ha poi scritto e cantato “Sex & drugs & rock & roll”, sistemando così a dovere i benpensanti dell’epoca.
    Passando all’argomento culinario, devo ammettere di essere un fan accanito delle acciughe sott’olio: ho steso una decina di filetti di acciuga sopra una fetta di pandolce genovese ricco di uvetta e canditi ed anch’io ho provato un’esplosione in bocca, però non ben identificata. Provare per credere.

    • admin says:

      Acciughe su pandolce ? Interessante. Ma è stata una iniziativa che qualcuno ti ha consigliato oppure avevi assunto sostanze psicotrope specifiche ? Insomma, non ti viene in mente per caso di provare una simile combinazione, ci deve essere una causa scatenante. Parlane con il tuo ginecologo, non ridurti all’ultimo che poi ti scade l’abbonamento acciuga mensile.

  2. Mig1 says:

    Il fatto che a me piacciano le acciughe ma non i semi di soia fa di me un semicazzone?

    Acciughe e pandolce fa molto “bon con bon fa bon e mëgio ” (scusate se l’ho scritto allcazzodicane)

    Tornando al post originale…grazie di aver condiviso quest’esperienza positiva. Davvero. Una ventata d’aria fresca!

    • admin says:

      In teoria ti fa cazzone pieno per quanto attiene i semi di soia. Però nessuno, credo, mangia i semi di soia se non durante i riti religiosi nei quali ci si infliggono punizioni così, perchè non si sa mai e perchè tutti abbiamo colpe da espiare. I germogli di soia sono una roba totalmente diversa, assaggiali e poi mi sai dire quanto frequentemente vai di corpo nelle successive 24 ore.

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