
Questo è grosso modo l’orientamento della webcam dopo la modifica. Immagino che l’apertura dell’obiettivo sia di 90 gradi, dunque leggermente più stretto di come ho disegnato le due rette. Vabbè, sono impreciso.
La foto risale al 19 Agosto 2025, in pieno seccume estivo. L’immagine fornita da Google è stranamente rossa, io l’ho modificata con photoprot. Dico questo per perdere tempo.
Segnalo che verso le 9 questa mattina sentivo la voce isterica di una donna che lavora in qualche ufficio confinante. Stava parlando ad alta voce, non capivo cosa diceva ma aveva quella tonalità stridula, tipica delle persono incazzate. Era fastidiosa per me, posso solo immaginare per i colleghi.
Tutto quanto detto, ecco la foto della webcam con alcune inutilissime precisazioni.
A caso da sinistra verso destra;
- Il primo tiglio della collinetta, se ne vede metà. Ha una colorazione delle foglie molto scura rispetto agli altri tigli, anche la forma è tondeggiante mentre il tiglio in genere assume forme diverse. L’alberologo al quale avevo chiesto un contatto e mi aveva scritto “la chiamo entro stasera” è scomparso, devo mandargli un altro messaggio.
- Due frammenti di altrettanti tondi che ospitano rose rugose. Quando sarà maggio si dovrebbero vedere anche le rose, rugose.
- Le piante che si vedono sulla collinetta, dopo il tiglio scuro verso destra c’è un tiglio defogliato che spero si riprenda, due querce, un tiglio che sta abbastanza bene, una quercia cresciuta più delle altre, il tiglio vicino al palo.
- Metà del “cerchio incolto” nel mezzo del pratone.
- La boscaglia che abita nell’orrido segnato dal rio Biscia. Sono le uniche piante che non ho messo io a dimora.
- Un certo numero di carpini colonnari messi troppo vicini gli uni con gli altri.
- Due dei tre bagolari regalati da un vicino. Li ho messi a dimora lo scorso novembre e non sono cresciuti di un centimetro durante la primavera-estate 25. Saranno nani o devono ancora capire in che cazzo di terra si trovano?
- Il recinto elettrificato anti-cinghiali.
- Una frazione del “cerchio inutile” con alcuni degli alberi, soprattutto olmi.
- la fila discontinua delle acacie messe giù non so quanti anni fa. Ne sono morte la metà, mangiate dai caprioli o seccate dal caldo estivo, ma una cinquantina sono cresciute ed ora ci sono anche le piccole che spuntano un po’ ovunque.
- Un paio di acacie che circondano la Pozzanghera.
- Una piccola parte della altrettanto piccola zona lasciata incolta che accoglie una moltitudine di rane della Pozzanghera.
- Una lente della Pozzanghera.
- Un trattore che sta lavorando un lotto di terra dei vicini.

Dettaglio dal satellite; gli alberelli del cerchio inutile iniziano a vedersi. Nella Pozzanghera si vedono le cinque ninfee più altre isole di alghe galleggianti
Dopo un periodo di calma, la signorina voce squillante ha ripreso a parlare come se la sua voce soave fosse un toccasana. Non lo è.
Sono contento di come la webcam è orientata e del panorama offerto. Forse dovrei risalire sul palo, questa volta senza l’ausilio di strumenti meccanizzati, ma con la vecchia cara scale ed i pioli. Due ritocchi che non dovrebbero richiedere tempo e fatica eccessivi. Non so, non risponde.