Questo è uno dei quattro grossi tigli messi a dimora due primavere fa. Mentre io mi trastullavo oltremare, qualcuno ha inavvertitamente reciso il tubo che portava acqua a questa pianta. Qualcuno se n’è accorto ed ha giuntato il tubo rotto, ma per ragioni ignote ha chiuso il rubinettino dosatore che alimentava l’irrigatore. Questa pianta è rimasta senz’acqua per circa un mesetto con temperature diurne spesso intorno ai 36°, ha perso tutte le foglie (meno 4) per difendersi dal seccume. Ora, in modo abbastanza prevedibile, sta buttando delle nuove foglie.
Questo invece è un acero che qualche anno fa mi fu donato perchè era stato espiantato da dove era, è approdato qui. Questo non viene irrigato perchè è a dimora da più anni, ma ha comunque perso molte foglie ed ora ne sta buttando un po’.
Infine questo è un piccolo frassino, anch’esso viene da una lavorazione di un giardino, doveva essere dismesso ed è approdato qui. Non viene irrigato, si è imbruttito perdendo foglie ed annerendo i getti primaverili ma adesso cerca di riprendersi.
Non tutte le piante sopravvivono a questa seconda primavera forzata. Mettono su foglie che ormai restano piccole e prendono poco sole, l’autunno è appena iniziato, possono passare un mese abbondante prima di ingiallire come fanno in autunno. Ma la ripresa della successiva primavera non è affatto scontata; spesso perdono i rami apicali, restando capitozzate in maniera che poi fanno fatica a continuare a crescere, oppure mettono su foglioline piccole e verso l’estate la pianta secca definitivamente.