Fastidiosi cazzoni.

Io sono vecchio e guido l’autovettura con prudenza, svalico di poco i limiti consentiti e solo lontano da centri urbani. Tutto ciò premesso, come al solito ieri mattina nel tratto di provinciale Gavi-Basaluzzo ho incontrato diversi esemplari di cazzoni. Ti stanno attaccati dietro come se volessero entrarti nel paraurti e poi ti superano come se andassero a spegnere un incendio. Ma dove cazzo dovete andare? Ambosessi ogni età. Io forse un po’ ero cosi da neopatentato, ma poi crescendo ho fatalmente smesso di guidare come se avessi un ferro rovente nel culo, mentre tra i coglioni che incontro per strada ci sono anche persone la cui età è ben oltre l’adolescenza. La mia dignosi è; avete il cazzo microscopico e le palle hanno il diametro in micron. La cosa vi pesa tremendamente e reagite da imbecilli.

Il mio dentista è un sadico che trova il minimo difetto e lo fa diventare un lungo lavoro di ristrutturazione, doloroso per giunta. Quando usa l’idropulitrice mi ferisce la lingua e le gengive. Mi dice che l’emettitore di ultrasuoni non può fare male, ma mente e lo sa bene.

Oggi ho sistemato un impianto di irrigazione removibile. Viene attivato solo nei mesi estivi e serve gli alberi che hanno bisogno di particolare attenzione, quelli messi a dimora nel 2024 e nel 2025. Mi evita di dover andare in giro trainandomi una canna dell’acqua ogni tre giorni e comunque ogni volta che ho la percezione che abbiano sete. La mia “percezione” che l’albero abbia sete penso davvero sia falsa, viene da non so quale circuito neuronale che quando si attiva è impossibile da eliminare; devo dar da bere alla pianta.

Il progetto prevede dei tubi che viaggiano non interrati ma nascosti nell’erba, arrivano dai 9 suddetti alberi bisognosi e li irrigano. Oggi però non erano abbastanza nascosti, il tagliaerba ne ha pinzato uno che si è avvolto alle due lame con un rumore sinistro. Ero molto disturbato perchè mi sono sentito cretino, e poi perchè era impossibile rimuovere il tubo avvolto intimamente con le lame rotanti. Allora in un momento di rabbia ho sollevato il trattorino e ho tenuto sollevata la parte delle lame con un pezzo di tutore. Problema risolto in men che non si dica. Questo esperimento andrà benissimo anche per rimuovere gli accumuli di erba che si formano tra il piatto e le lame. Userò l’idropulitrice, non quella del mio dentista, una più potente.

Mare piatto che più piatto non si può. Leggera brezza di terra che rende l’atmosfera fresca ed asciutta, il clima della mia infanzia. Una breve pausa tra due lunghi episodi africani. La temperatura del mare (media di due boe, a circa un metro di profondità, mi pare) viene riportata da ARPAL in circa 25.1°. Altri siti spaziano da 21 a 29 gradi, tenderei a dar credito ad ARPAL.

Breve camminata in Corso Italia in notturna. Frotte di giovinastri; una minoranza di loro sembra normale, ma agli altri auguro sinceamente buona fortuna. Non so quale sia il vostro role model, ma temo che fin quando lo seguite, non vi sia di aiuto a crescere, imparare, trovare un buon lavoro e metter su una buona famiglia.

E se venire a svuotare la vescica, l’alvo rettale o venite a cambiare l’assorbente di fronte al mio portone, almeno fatelo silenziosamente. Ah, quando alle quattro del mattino ve ne andate tutti, lasciate le strade come una discarica. Ripeto; buona fortuna a voi.

PS: vi suggerisco con tutta la stima di non fate figli, piuttosto fatevi legare le tube o chiudere i condotti dello sperma, ma NON riproducetevi. Siete invadenti, rumorosi, fastidiosi e dannosi ed i vostri figli sarebbero peggio di voi.

Addendum; ai piani alti di Corte lambuschini ci stanno le ditte benestanti, quelle che occupano molte sezioni, nomi anche importanti. Ai piani più bassi c’è un notevole turnover (avvicendamento) di uffici. Qui arrivano dittarelle o start-up o sfaccendati come me. Chi arriva mette una bella etichetta sulla porta. Poi l’etichetta un bel giorno sparisce e per un po’ sembra disabitato. Infine arriva qualqunaltro, mette il proprio logo, nome della ditta e resta per un certo numero di mesi.

Al piano di sopra si sono stabilizzati da tempo, lo so perché c’è sempre Elga che va avanti e indietro con le scarpe che hanno il tacco in acciaio. Me la immagino vestita di pelle nera con un frustino in mano.

Da qualche settimana c’è invece una ditta nuova il cui ufficio confina con il mio. C’è un tizio che sta ore al telefono e parla come se l’interlocutore fosse in cima ad un ghiacciaio nel mezzo di una tormenta di neve. Insomma, ha un tono di voce che secondo me lo sentono anche in strada. Se avessi voglia, starei ad ascoltare quello che dice, ma non mi interessa.

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