Cerco di farla sorridere ma i risultati sono, direi, poco incoraggianti. Per Miriam Corte Lambruschini, dove ho l’ufficio, oltre ad avere la fama di essere un troiaio, in questi tempi sarebbe anche un luogo di contagio spaventoso. Pare che Genova abbia il primato nazionale di contagi, un amico pneumologo ci informa che la situazione è anche peggiore di quanto non trapeli dalle fonti ufficiali. In effetti sentiamo sempre più frequentemente di conoscenti che si sono infettati partecipando a festicciole a casa di altri conoscenti. “Solo” una ventina di persone, poi uno di questi inizia a tossire e dopo una settimana, metà dei convenuti sono positivi al covid19. Lo so che non è la peste, ma siamo in una situazione mai sperimentata prima nella quale sono valide molte sfumature, ovvero il grado di autoprotezione varia con il variare della paura. Non di meno, sospetto che queste persone che vanno a feste e ristoranti come se nulla fosse, si vedano non solo per il bisogno di socializzare, comportamento insito nella natura umana, ma anche per il bisogno di farsi vedere. Chissà, forse la noia di essere da soli e non avere alternative alla cenetta. Forse interviene il timore di una possibile derisione ed etichettatura da parte di chi reputa il rischio marginale e fa di tutto per ostentare la propria normalità. Non mi è chiaro chi sia normale e chi non, tuttavia non escludo che gli anormali si sia noi, che ormai praticamente non vediamo più nessuno se non all’aperto e da lontano, con la mascherina, per poco tempo.
Simile a Gastone, ma bianco. E’ più raro vederlo e senza voler sminuire Gastone, bianco fa decisamente più scena.
Grazie ad uno scambio di informazioni live con una persona presente in situ, la webcam di New York è nuovamente operativa. Forse uno sbalzo di corrente o qualche problema con il fornitore del servizio, comunque sia rieccola on line.
