Racconto sottotraccia.

In questi giorni una bassa pressione centrata sulla manica (English Channel) spinge forti venti meridionali che portano piogge intense anche nel NW italiano. Anche a Basaluzzo. Anche sulla Pozzanghera Fangosa. Io sono abbastanza sollevato come dopo quella cosa che mi sembra di ricordare si chiama orgasmo. Come divagazione, ecco un racconto breve volutamente sottotraccia. Non inisisto nel dire che è vero, è infatti uno studio per un telefilm di quelli a basso prezzo con attori di serie B che ogni tanto Miriam guarda in televisione prima di cadere in catalessi.

Diciamo che Miriam un mese fa coglie su Internet la notizia secondo cui i medici consigliano vivamente di fare due vaccini che in genere si fanno tutti gli anni o quasi come routine. Ma quest’anno è davvero importante farli perchè in qualche modo fanno da spalla alle difese immunitarie contro una eventuale aggressione del COVID. Vero, non vero ? Ma Miriam metabolizza questo messaggio e si mette al lavoro.

Incidentalmente, uno dei due è il normale vaccino antinfluenzale che in genere si fa a Novembre, il secondo è contro l’infezione polmonare batterica.

Miriam si attacca al telefono e scopre che nessuna farmacia ce l’ha e soprattutto non si prevede che arrivi in tempi brevi. Se ciò non bastasse, le farmacie non prendono comunque le prenotazioni in quanto non le prendono e basta.

Miriam guarda su internet, cerca una farmacia in un’altra nazione, si attacca nuovamente al telefono, chiama e ne trova una che invece prende le prenotazioni. Scambio di e-mail di conferma.

Dieci giorni fa ci viene comunicato che il vaccino antipneumococcico è arrivato. Saliamo in macchina con borsetta frigo e ghiaccio all’interno. Passiamo la frontiera, raggiungiamo la farmacia. Ci vengono consegnate tre dosi, rientriamo e due giorni dopo, noi e sua madre veniamo vaccinati contro i batteri polmonari.

Tre giorni fa arriva una mail dalla suddetta farmacia straniera che anche i tre vaccini antinfluenzali sono arrivati.

Ieri ripartiamo, destinazione farmacia straniera. Miriam è residente presso la Pozzanghera Fangosa e dunque può passare le frontiera, io no in quanto sono residente a Genova ed i Liguri sono bannati dall’ingresso in questa nazione foresta. Se avessimo eletto il rappresentante magnifico e solidale dei 5 stelle e partito democratico, questi avrebbe mosso con truppe armate verso la nazione nemica e li avrebbe costretti a ritrattare la loro posizione xenofoba. Invece no. Durante il viaggio valutiamo la strategia migliore. Miriam propone di chiudermi nel portabagagli. Se venisse aperto dalla polizia di frontiera io devo abbaiare e pretendere di essere un cane. Oppure io scendo prima e l’aspetto sul ciglio della strada, ma il tempo minaccia pioggia. Alla fine decidiamo di dire semplicemente la verità. Se va bene, passiamo entrambi, altrimenti io scendo dall’auto e Miriam prosegue. Non escludiamo la possibilità di venir tradotti al commissariato locale, ma andiamo verso il nostro destino. Invece, lo studio della strategia non serve perchè alla frontiera non ci chiedono neppure i documenti.

Arriviamo in farmacia e mi paleso “buongiorno, (mie generalità) ci avete scritto che i vaccini sono arrivati”. Momento di silenzio, imbarazzo ed una serie di ah, eh, uh, da parte della commessa che ci chiede di aspettare un attimo e va nel retro bottega. Ritorna con una persona anziana, presumibilmente il titolare. “Siete Italiani, vero ?” Mi trattengo dal peggiorare la mia situazione escamando un “Belin, faccia un po’ lei !” di conferma.

Il farmacista ci racconta che le autorità il giorno prima hanno requisito e messo sotto sequestro tutte le dosi disponibili del vaccino in tutte le farmacie del paese. Possono essere vendute solo a cittadini nazionali, e noi siamo forestieri, e con certe caratteristiche di età e salute. Mia suocera rientra come età, io no, ma intanto siamo stranieri ed il problema non si pone.

Non abbiamo discusso minimamente la questione, mentre loro si guardavano con espressioni interrogative, io gli ho detto che capivo la situazione e mi rimettevo alla loro decisione. Gli ho chiesto solo di indicarmi un negozio che vende la raclette, visto che abbiamo fatto il viaggio e siamo già mascherati, ne avrei svaligiato uno.

Il loro brainstorming dietro il bancone è durato un paio di interminabili minuti. Alla fine hanno definito le loro procedure amministrative interne per ovviare al problema, non se la sono sentiti di mandarci indietro a mani vuote, anche perchè in effetti non ci avevano avvertiti in tempi utili del cambio di regime. Nessuno li ha obbligati, il loro è stato un gesto estremamente gentile e per nulla scontato e tantomeno dovuto. Adesso abbiamo i vaccini, che probabilmente arriveranno anche per i foresti tra quindici giorni, e comunque noi aspettiamo a fine ottobre per inocularci. (abbiamo anche una sfilza di campioni di creme per il viso, Miriam è contenta ma il messaggio sublimare è chiaro; ne hai bisogno perchè sembri un mocassino).

E’ stata una giornata altamente surreale in tempi di COVID, forse potevamo evitarci il pellegrinaggio ma Miriam quando si tratta di salute vuole tutto e subito. E lo ottiene. Però abbiamo cercato un negozio di formaggi e non lo abbiamo trovato, in quella cittadina ci sono soltanto farmacie e banche.

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