Solo qualche foto.

Le foto sono di qualità meno che mediocre, come sempre, con l’annesso commento di cui il mondo potrebbe agilmente fare a meno. Bytes e bits che rappresentano uno spreco di energia.

Metterei la firma per avere il clima di questi giorni fino a Settembre. Fresco, ventilato, ogni tanto una spruzzata di acqua. Fatalmente invece arriverà la caldazza dell’anticiclone africano, le ondate di calore e la sofferenza che comportano. Pessimismo, fastidio e Anthropogenic global warming del cazzo.

Il “pratone”. Anche quest’anno come da tradizione sono diviso tra la compulsività di avere un prato bello rasato ed ordinato oppure il prato così come cresce, rifugio di animali ed una biodiversità che comprende uccelli, licaoni, grilli, conigli. Ho dubbi sui licaoni. Verso Luglio diventa giallo e poi inizia a seccare del tutto, a meno che non piova regolarmente. Allora vorrei avere un biliardo ma a quel punto il mio trattore fa troppa fatica e devo chiamare una ragazzo che tiene molti terreni qui intorno ed ha un trattore con cambio automatico, aria condizionata, stereo estraibile e mangiacassette. Ed i cavalli di un Ferrari che si trincia il pratone in due ore, mentre io se va bene ci metto una giornata intera e poi il risultato mi delude in termini di regolarità.

Due delle 4 Carpe Originali. Sono riuscito a vederne tre contemporaneamente ma spero che anche la quarta sia viva e vegeta. Altro esperimento in corso; le alghe. Gli anni precedenti le toglievo con un retino e la carriola, lavoro di due giorni abbastanza doloroso per la mia schiena. Quest’anno ho troppo male per poterlo fare, allora le lascio così. Non so che vantaggi o svantaggi ci possano essere. Certamente se l’intera superficie si ricoprisse non sarebbe un bello spettacolo da vedere, forse ne risentirebbe la qualità dell’acqua, poco ossigeno, ancor più marcilenta ? Ma forse manterrebbe più bassa la temperatura dell’acqua che verso Luglio Agosto raggunge temperature da bollitura spinaci. Anche l’evaporazione sarebbe inferiore. Chissà.

Devo dare l’impregnante al palo che sorregge le mangiatoie dei passeracei. Devo andare al Brico, luogo di perdizione ed anche di contaminazione negli ultimi tempi. Non certo durante il fine settimana, ci dev’essere la stessa calca che credo ci sia nei supermercati della Florida quando sta arrivando un uragano. Sono già stato al Consorzio Agrario dove ho trovato tutti gli addetti, con la mascherina. Una piccola parte dei clienti è poco incline a comportarsi come da tempi di epidemia. Sono persone anziane che hanno un orto e vengono a comprare le piantine di pomodoro e gli antilumache. Ma sono più spaesati che imprudenti. Fanno tenerezza. Devo ancora andare a trovare il rivenditore di attrezzature da giardino. Ho però già visitato il produttore itinerante di farinata, il venerdì è a Basaluzzo con il suo furgone attrezzato con forno a legna. Espone un largo cartello molto professionale dove indica le distanze di sicurezza e l’obbligo di indossare la mascherina. Quando si paga, fa mettere i contanti in una cesta e da il resto attingendo ad una busta separata con banconote e monete che potrebbero essere state precedentemente sanificate. Potrebbe essere un po’ di scena, ma tanto di cappello per lo sforzo. E la farinata è buona come sempre.

La Q5. L’albero da cui proviene la ghianda è un bestione alto una dozzina di metri, questo sta crescendo a mo’ di cespuglio. Fittissimo, con un vago tentativo di espandersi anche in altezza, per il momento inficiato da una eccessiva inclinazione, insomma punta verso ore 10, è storto.

Questa è la Sequoia Gigante. In termini relativi è cresciuta del 120% rispetto allo scorso autunno, in termini assoluti una quindicina di centimetri. Forza e coraggio.

Il Dawn Redwood della California. Anche questo sembra avere la tendenza ad espandersi in larghezza, però a Gennaio sembrava mezzo andato, adesso è un tripudio di getti.

Infine ecco la Metasequoia. Ha raggiunto e superato il metro di altezza; se dovesse continuare di questo passo, un giorno qualcuno, non io, potrebbe trovarsi nel dilemma se tagliarla o tagliare gli alberi intorno.

Passiamo alla fauna locale. Un’ Upupa ha fatto il nido sotto i coppi di una tettoia e fa avanti e indietro per nutrire il o i piccoli con qualcosa nel becco che sembra una Cipster o un pezzetto di polenta fritta. Difficilissima da fotografare, quando arriva e si posa sulla grondaia resta ferma per meno di un secondo e poi vola di nuovo via. E’ bellissima con le ali dispiegate.

Una coppia di Colombacci. Non ho molto da dire a parte il senso di solidarietà nei loro confronti per il nome dispregiativo che abbiamo loro affibbiato.

E per concludere, ringrazio chi si è interessato al mio stato di salute perchè ha notato una prolungata assenza di aggiornamenti. Mi sorprende e mi conforta. Se sono in difficoltà mi chiudo a riccio e preferisco rimanere in silenzio e sparire, come fanno i gatti. Da qualsiasi parte io giri la frittata, mi basta guardarmi intorno e stabilire senza dubbio alcuno che ogni mia lamentela sarebbe inopportuna, indecorosa. Ad eccezione di quando non piove da troppo tempo. Amen.

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2 Responses to Solo qualche foto.

  1. Anonymous says:

    complimenti per le sequoie!
    e anche per la fauna…. si vede un buon maestro!

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