Solo per ricordarmi che ogni volta che varco la porta del parrucchiere cinese sotto l’ufficio, non so come ne esco. Sono circa 4 lavoranti e cambiano in continuazione, ciascuno di essi ha la propria personalità e dunque interpreta la mia testa in modo imprevedibile. Oggi il ragazzo mi ha chiesto se i capelli erano pettinati all’indietro o c’era la cosidetta “riga” che separa come in un glande i capelli che vengono pettinati in un senso oppure nel senso opposto. Io ho la riga e gliel’ho anche mimata con la mano, a scanso di equivoci.

Adesso infatti, sembra che io abbia appena terminato la gara Parigi – Pechino a cavalcioni di un siluro. E Miriam chiaramente mi ha detto che sono orrendo. Per compensare ho pranzato con gnocchi alla romana. Il profumo proveniente dal piatto mi ha acceso il ricordo di quando di notte sui monti della Val Susa veniva una bella nevicata e la mattina bisognava correre dallo Ski-man per farsi mettere la sciolina addatta.
Appunto, i gnocchi sapevano marcatamente della sciolina quando viene scaldata e diventa liquida per poter essere spalmata sugli sci. Altro che Proust e le sue focaccine del cazzo o Enstein ed il cocomero alla vaniglia, Churchill ed i tortellini al pollo.