Pur considerando i problemi che abbiamo a Genova con il ponte, in Italia con il governo, in Europa con tutti, al mondo con il clima, il mio recinto emotivo ed affettivo da un punto di vista strettamente geografico si compone di qualche ettaro di terreno. Sto investendo soldi ma soprattutto emotività in questo microscopico lembo di terra dove vorrei ricreare un minuscolo bosco con un laghetto finto ed i pesci. Ah, si, le rane e qualsiasi altro animale che voglia trovare un posto tranquillo. Anche le zanzare e le vespe del cazzo.
La mia è una utopia bella e buona. Mi sento come un cameriere del Titanic che si fa in quattro per accudire una piantina di basilico in un vaso di fiori mentre la nave affonda. Pessimismo & fastidio.
Ecco il mio pestare acqua in un mortaio; sto alimentando la Pozzanghera dalla cisterna di accumulo, sullo sfondo invece sto misurando i tempi di fornitura del nuovo pozzo. Tempi stabili, direi, ancora un pochino di fango sparso, ma se restasse così sarei ben felice.
Perchè di giorno ci sono 25 gradi ed il blocco anticiclonico sull’Atlantico non sembra voler far posto alle correnti zonali per giorni e giorni a venire, dunque pioggia zero.
Resisto alla tentazione di cogliere la gran quantità di loffe che crescono nel pratone. Sono piccole e non saprei bene come farle.
E poi questo !
Ho salvato questo ritaglio dal Blog di Jennifer Lawson, lo ritengo fenomenale. Punto.