Mi annoto su questo taccuino che in questi giorni ci sono rispettivamente la webcam di Brignole e la numero due di Basaluzzo che nelle ore dell’imbrunire e dell’alba restituiscono una immagine molto scura, quasi nera. Come se la regolazione della luminosità facesse uno scherzo. Lo dico senza aver la benchè minima idea di cosa possa aver cagionato questo comportamento che mi sembra una novità. Sticazzi apertura diaframma.
Mammine. Casualmente sono passato in una strada della periferia est di Genova nei minuti in cui i bambinetti di una scuola escono e vengono recuperati dalle mamme. Sono certo che quanto accade è comune a molte scuole a Genova, Liguria, Italia e resto del mondo, non nutro alcun sentimento specifico ed orientato alla mia realtà locale genovesota. Ciò premesso, su due corsie della strada, una era ingombrata dalle autovetture delle mammine che aspettavano il prodotto del proprio utero elevato all’età di 5-8 anni o giù di li. Una di queste ha cercato di uscire prepotentemente dal suo luogo di sosta abusiva, e s’è incazzata anche quando le ho suonato perchè mi stava per centrare.
Avrei dovuto accostare, e spiegarle quanto segue.
Quei cazzo di piedi che sfiorano l’asfalto. Miriam ha rischiato un incidente perchè una tipa alla guida di uno scooter in sopraelevata ha improvvisamente estratto entrambi i piedi dalla pedana. La macchina che la seguiva e che precedeva Miriam ha inchiodato per paura che sta tizia stesse per cadere. Non stava per cadere, quel gesto inutile e cretino è stato un impulso generato da un gruppetto di neuroni sfigati che risponderebbero “boh, lo fa Valentino Rossi ed un sacco di altra gente” se gli si chiedesse perchè.
E mentre mangiavo un toast dal Festival, sono entrate nel gazebo una mamma con la figlia, quest’ultima avrà avuto vent’anni. Carina, vestita semplicemente con blu jeans e camicia con golfino, senza un filo di trucco e senza apparenti tauraggi, insomma acqua & sapone. Però quando si è seduta sullo sgabello per accomodarsi al tavolo, lo ha fatto lentamente, con una modalità che avrebbe potuto usare se al posto dello sgabello ci fosse stato uno strumento di piacere erotico. Io mi sono ritrovato a fissare la scena con la bocca semiaperta, sguardo ebete e paralizzato, masticazione bloccata. Mi sono sentito un vecchio porco ma le movenze erano davvero particolari e totalmente inattese. Nel tavolino a fianco del mio, un trentenne che ha assunto la mia stessa espressione idiota con lo sguardo fisso bovino. Terminati quei trenta secondi di spettacolo, ci siamo guardati, io ho scosso la testa e lui pure, non ci siamo detti nulla e dunque abbiamo ricominciato a mangiare. Io avevo un “Topo Gigio”, toast con tre tipi di formaggi diversi, tanto per non dare l’impressione che il mio colesterolo abbia la possibilità di scendere.
Il servizietto clienti TIM. Quando il cliente ha un problema, adesso può usufruire di un formidabile servizio on line che costa solo 28 euro più IVA a consulenza. Chiama telefonicamente e l’operatore si collega al tuo computer con un programma di gestione da remoto e ti risolve il problema. Io avevo un problema consistente nella impossibilità di mandare email, mi dava un errore. La signorina del servizietto non ha capito una beata sega, mi ha dato un consiglio che non c’entrava un picocazzo senza ovviamente risolvere il problema. Ossia mi ha detto di reinstallare il programma di posta, classico esempio di quanto il servizietto è impotente, non sa che cosa fare, ne ha per il cazzo di impegnarsi, ti lascia con il problema totalmente irrisolto dicendoti di fare qualcosa di completamente inutile. Poi ho risolto andando a scoprire che i parametri di configurazione che andavano bene fino a ieri, sono cambiati per delle improbabili questioni di sicurezza. E si sono pippati circa 29 euro.
Il tuo “Mammine” mi ha fatto ricordare “Il Puttanone” di Gino e Michele. Se non lo conosci e ti interessa lo puoi trovare in rete con un motore di ricerca (io uso Google). Saluti e te e consorte.
OK, andrò a cercare quanto suggerisci. Contraccambio i saluti.